Gli anni della rivista

Vorrei affrontare la nuova Legge Finanziaria per un dettaglio che mi indica Giorgio, lettore di Wittgenstein. Il testo è sul sito del Sole 24 Ore, e all’articolo 32 si legge:

Articolo 32 – (Riproduzione di articoli di riviste o giornali)

1. All’articolo 65 della legge 22 aprile 1941, n. 633, dopo il comma 1, è aggiunto il seguente:

“I soggetti che realizzano, con qualsiasi mezzo, la riproduzione totale o parziale di articoli di riviste o giornali, devono corrispondere un compenso agli editori per le opere da cui i suddetti articoli sono tratti.

La misura di tale compenso e le modalità di riscossione sono determinate sulla base di accordi tra i soggetti di cui al periodo precedente e le associazioni delle categorie interessate.

Sono escluse dalla corresponsione del compenso le amministrazioni pubbliche di cui al comma 2 dell’articolo 1 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29”.

La prima cosa che scopro, è che il testo è ricalcato su vecchie norme simili . Il che non depone a favore di un’impressione di valutazione attenta e ponderata di ciò che si scriveva. La seconda cosa che mi colpisce è l’apparente superfluità dell’articolo: il diritto d’autore già esiste, no? È vero che alcuni giornali ripubblicano articoli altrui, ma laddove altrui abbia da ridire, esiste già una tutela normativa, no? A che serve questo articolo? Non capisco. È un semplice rimpiazzo della versione che chiamava “rassegne stampa” quello che qui è detto “articoli di riviste o giornali”? O serve per internet? Un po’ vago, “con qualsiasi mezzo”. Però.

L’impressione di trascuratezza è rafforzata dal merito: cosa diavolo vuol dire “di riviste o giornali”? E se io pubblico su Wittgenstein il testo di un editoriale del direttore del Tg3, posso liberamente? E se io pubblico una pagina del libro di Baricco? E se pubblico lo stream di Fiorello in radio? E se Kataweb News usa un mio post che è un articolo di Vanity Fair? Eccetera.

Non capisco, nel migliore dei casi

Sole 24 Ore

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