Ricevo anche questo


“Temo proprio che Sofri, quello anziano, abbia preso una piccola cantonata nell’illudersi che questo “sciopero delle firme” abbia un qualche ruolo nel «rimettere in moto la democrazia bloccata e le carriere dei giovani».

Forse dovrebbe vederlo da vicino, Sofri senior, il pigro conformismo di ques’astensione che nulla costa ai senatori dell’editoria con il sedere al caldo e la tredicesima in arrivo, e che nulla porta (anzi qualcosa toglie) all’altra metà del cielo giornalistico, quella dei tanti precari e dei netslaves, degli infiniti Co.co.co nascosti nei services.

Forse dovrebbe sentire, Sofri senior, le telefonate che ho ricevuto io, quelle dei collaboratori imbarazzati e intimoriti perché avrebbero voluto firmare (per loro far circolare il nome è garanzia di sopravvivenza) ma hanno avuto paura di non compiacere le sindacalizzate redazioni dei loro committenti. Forse potrebbe andare nei services e nelle redazioni minori ad ascoltare quei figli di un’editoria minore, per capire come sentano del tutto aliene le richieste dei loro colleghi ipergarantiti (io ci ho passato tre anni e la conosco bene, quella realtà così lontana da qui).

Forse potrebbe accorgersi che invece sorridono, nel vedere i giornalisti di grandi testate obbedire allineati e coperti ai loro inutili ukaze, i burocrati delle varie insensate iperfetazioni della nostra moribonda professione, a partire da quell’Ordine di cui Sofri chiede sacrosantamente l’estinzione.

Forse potrebbe intuire che il divertissement enigmistico con cui lui gioca a identificare gli autori dei pezzi sarà pure gratificante, ma nasconde una vertenza in cui nessuno, né sindacato né editori, pare abbia voglia di affrontare la distanza abissale che si è creata tra l’aristocrazia dei giornalisti – garantiti, sindacalizzati, attaccati agli automatismi salariali, ostili ad aggiornare i propri know how alle nuove realtà mediatiche – e la massa informe degli altri, quelli senza ferie pagate, senza tredicesima e senza malattia, che solo costringendosi ad aggiornarsi ogni mattina per produrre nuove idee riescono a spedire qualche nota di pagamento, a cui poi l’Inpgi taglierà un bel 20 per cento”

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