Bùm!

Voi direte: ma ogni giorno ce ne sono cento di sparate come questa. E avete ragione, e ci sarebbe da fare un discorso lungo sull’ormai acclarata inattendibilità di quel che leggiamo, e sulla assai più inedita nostra consapevolezza di questo (ormai leggiamo ogni giornale italiano con lo stesso atteggiamento che una volta avevamo per Cronaca Vera, e grazie al cielo ci sono gli scioperi). Ma trattandosi di “tecnologie”, in questo caso mi urtano di più i sensazionalismi e i terrorismi. La settimana scorsa sono stato a una trasmissione dove a un certo punto un ospite ha annunciato solennemente che “i nostri corpi sono stati brevettati dalla Sony” e che presto non sarano più nostri, e tutti hanno fatto “oooooh!” e alcuni sono corsi a nascondersi dietro le quinte. Stamattina Repubblica, con una formula cliché delle quattro che usa per i titoli, titola appunto “In America è già boom” a proposito dei “microchip sottopelle”, con un articolo che dice:

“Per i giovani americani sta diventando una vera mania farsi impiantare la chiave elettronica polifunzionale”

Una vera mania. Cioè, quanti? Uno su due? Uno su tre? Uno su dieci? Uno su cento? Uno su mille? Nell’articolo non se ne cita neanche uno, di questi giovani maniaci (“due fiodanzati canadesi” è il massimo di sostanza giornalistica garantita). Vien fuori che tutto quel che risulta sono delle scarpe. Eppure i giovani ultracorpi sono ovunque, evidentemente. È già boom. Bùm!

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