Tu menti sapendo di mentire

Se come si dice in giro e come spiega Ugo Magri sulla Stampa di oggi, Berlusconi della lettera di Veronica sapeva già qualcosa da giorni (e l’intervista ad A sarebbe stata una contromisura precipitosa), la versione per cui sarebbe trasecolato trovandola nella mazzetta dei giornali la mattina (versione resa implausibile dal fatto che sia impensabile che nessuno lo abbia avvertito almeno la sera prima, con il giornale già stampato e nelle edicole del centro) è definitivamente falsa. E che proprio Repubblica, dove sono di certo bene informati sui fatti, la proponga ai lettori nell’attacco del suo resoconto della giornata, sarebbe quindi un po’ scorretto nei confronti dei lettori

“Della lettera, in gestazione da domenica, lui ufficialmente non sapeva. però doveva averne qualche premonizione poiché lunedì da Roma risulta partita un’ambasceria, condotta da Letta medesimo e dall’Avvocato Niccolò Ghedini, per convincere Veronica a desistere dai suoi propositi. Inutilmente. Inutile pure l’intervista che Berlusconi aveva rilasciato al settimanale «A», diretto da Maria Latella, dove si scioglieva in un inno d’amore per Veronica («ho una passione totale»), unito all’elogio della sua comprensione: «non mi ha mai fatto fare una brutta figura, mai. Mentre certe altre mogli di politici…E poi è anche indulgente»”

“Nessuno lo aveva avvertito di quella lettera. Nessuno, nel suo entourage, sapeva di quella richiesta di pubbliche scuse reclamata da Veronica, la moglie, dalle colonne di Repubblica. Il “mattinale” che tutte le mattine arriva sulla scrivania del Cavaliere stavolta sembra composto di un solo foglio. Per un po’ se lo rigira tra le mani, sfoglia i giornali. Legge solo quella pagina.”

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