Il silenzio dei guitti

Una volta ci si lamentava del silenzio degli intellettuali. Poi si è capito che “gli intellettuali”, ammesso che si capisse chi fossero, avevano mille ragioni per stare in silenzio e farsi i fatti propri. Prima fra tutte, che non se li fila nessuno, almeno fino a che restano tali.

Si filano quelli che vanno in tv, invece. E in questo senso, il fastidio espresso da Pippo Baudo in questi giorni per i bigottismi nazionali, è stato benemerito. Si dirà: ma è Pippo Baudo! Già, è Pippo Baudo: e le sue sono le parole di lucida e sfinita indignazione che hanno avuto più risalto sui giornali e in tv. Così va il mondo, facciamocene una ragione: qualche mese fa era stata la volta di Dolce e Gabbana a rappresentare la protesta laica e sensata di noialtri persone ragionevoli.

Quindi se questo blog fosse un giornale, un grande giornale, si butterebbe a chiedere ragione del silenzio dello show-business. Si butterebbe a telefonare a Bonolis, Daniele Silvestri, Simona Ventura, Fiorello, Mentana, Laura Pausini, e via via scorrendo tutte le pagine di Sorrisi e Canzoni, chiedendo a ognuno: che ne pensate dei modi in cui la Chiesa cattolica si sta comportando nei confronti dei diritti delle persone? Siete d’accordo con Pippo Baudo? Eccetera.

Se questo blog fosse un giornale si sposterebbe dalla grande-battaglia-delle-idee in cui Giuliano Ferrara, Ezio Mauro e altre persone coltissime stanno discutendo dei destini della cultura laica e non, e si occuperebbe di capire cosa pensano le persone normali e coloro che parlano alle persone normali.

E se questo blog fosse una di quelle persone (Bonolis, Laura Pausini, eccetera), chiamerebbe un giornale e chiederebbe se interessa un parere su tutto questo. Altrimenti, non prendete in giro Pippo Baudo, o Dolce e Gabbana: sono gli unici che parlano

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