Una volta era diverso. Il mondo era più onesto, più libero, più sereno. I bambini potevano giocare per strada, si lasciava la porta di casa aperta.
E le reti wi-fi non erano protette da password.
Adesso, si riesce a intercettarne decine: persino dal taxi, ai semafori, o sul treno che esce dalla stazione di Santa Maria Novella. Ma il tasso di reti ancora aperte agli estranei è di una su venti (non li biasimo, per carità: io la mia l’ho passwordata, ovviamente).
Insomma, a volte vorrei essere Chloe O’Brian
Provo a inserirmi nel protocollo di una sottorete binaria
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