Ziegfield Follini

In realtà la cosa che vorrei scrivere dopo aver letto il Foglio di oggi, è che Maurizio Milani è un genio assoluto. Ma non aggiungerei molto a una nozione condivisa.

E allora andiamo su cose più noiose.

Ieri Giuliano ferrara ha scritto un editoriale il cui concetto può essere così riassunto: “giù le mani da quello stronzo di Follini”. Pur criticando la scelta del passaggio al centrosinistra, metteva in guardia la destra dal “fare come la sinistra” e dare del traditore a Follini, o linciarlo moralmente, eccetera. C’era una certa sfacciata rimozione nel modo in cui il pezzo presumeva che a destra siano sempre stati degli elegantoni che dovrebbero guardarsi da occasionali cadute di stile, ma l’intenzione era buona e condivisibile, quindi non farò lo stesso errore di Ferrara e resterò sul punto.

Oggi il Foglio ospita qualche lettera sul tema. Una è di Baget Bozzo: non che sia particolarmente significativa, ma mi permette di dire una cosa. Baget Bozzo chiede a Follini pubbliche spiegazioni dela sua scelta, come se fosse incomprensibile agli elettori, e al tempo stesso cita la volta che Follini annunciò di non condividere la scelta di Berlusconi come leader del centrodestra. Quindi si risponde da sé.

La verità è che, qualunque giudizio se ne abbia, Follini si è smarcato da questo centrodestra da molto tempo e in mille occasioni. Sul presente blog fu persino oggetto di un post sarcastico, per il suo parlar tanto e non combinare mai ciò che le sue parole imponevano: mollarli. La verità è che Follini ha fatto ora l’unica cosa coerente – non dico sensata: questo è opinabile – del suo recente percorso politico. Lo strano è che non l’avesse fatto prima: ma l’uomo è cauto. Come disse Fassino il mese scorso alle InvasionI barbariche “tra Di Pietro e Follini, è più di sinistra Follini”

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