Poi hai voglia a dire che la musica è cambiata, e gli mp3 e l’iPod e le canzoni usa e getta: prima di cedere il futuro ai giovani, un sacco di noi nostalgici si sfoglia con commozione e senso di altera superiorità la sua collezione di copertine di cartone e vinili d’epoca. Hai voglia a stare al passo con la modernità e scaricare questo e quello e farsi le playlist: uno non ha il coraggio di dirlo, ma ha appena recuperato dalla soffitta i 33 giri degli Style Council per appoggiarli sul pavimento del soggiorno, per bellezza.
Poi ci sono quelli che hanno il coraggio di dirlo, come Ernesto Assante e Gino Castaldo, autori di 33 dischi senza i quali non si può vivere, che dicono: Il nostro libro, insomma, odora di vinile, racconta un’epoca, una maniera di far musica, che in qualche modo è finita. E della quale, almeno per noi, è difficile fare a meno.
Il loro libro – nel solco delle liste da isola deserta – racconta con dovizia di aneddoti, ricostruzioni e analisi da critici musicali di tanta fatta (Assante e Castaldo sono una specie di Mazzini e Garibaldi della storia del giornalismo musicale italiano) 33 dischi che i due si porterebbero sulla suddetta isola deserta (presumendo di avere con sé un giradischi e una vulcanica forma di alimentazione elettrica). La selezione è fieramente personale e va da capolavori da museo come Pet Sounds dei Beach Boys a scelte più originali come Autobahn dei Kraftwerk e A rainbow in a curved air di Terry Riley (ci sono dischi che sono come le carte geografiche), il racconto è da mettersi comodi, con lo stereo acceso. Una cosa per clienti di eBay, più che di iTunes.
Vanity Fair
All’opposto di Playlist
Abbonati al
Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.
E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.
È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.