Milano da parcheggiare/3

“I vigili urbani a Roma sono abbastanza disponibili e ci mettono anche buona volontà, solo che difettano in organizzazione e programmazione, e per questo sono anche molto rassegnati (del tutto per i motorini sui marciapiedi). Non capiscono che devono ragionare per priorità e “liberare” (letteralmente) delle zone con interventi d’impatto iniziale forte e via via più blandi, per poi allargarsi a macchia d’olio in altre strade. E’ un problema di civiltà dei cittadini e degli amministratori: non c’è. Se il Colosseo non fosse recintato, le macchine si metterebbero a pettine sotto gli archi. Nell’immediato ci vuole il manganello, altroché.

Il mio sogno sarebbe creare un software che gestisca questo in maniera automatica, e regalarglielo. Nel frattempo, nel mio piccolo, cerco di tamponare le emergenze e fare qualche esperimento su determinati angoli di strade, fondamentalmente telefonando (regola n. 1: mai fermare un vigile per strada, lo fanno tutti e lui ha altro da fare, in quel momento). Ho anche creato un piccolo network di amici che mi aiutano, voci nuove e/o nomi nuovi per lo stesso problema, così da rendere il tutto più efficace. A volte funziona.

Bisogna però adottare qualche accorgimento: dovete sapervi vendere la telefonata e renderla attuale. Se una moto ha mezza ruota su un posto per disabili, “moto occupa posto per disabili”, anche se in realtà volete (anche) colpire le 10 che stanno sul marciapiede. “Incrocio diventa pericolosissimo causa auto in terza fila”, e così via. La cosa è divertente perché ti senti come un titolista di un qualsiasi giornale italiano. Non puoi chiamare per il problema in sé, saresti un matto legalista e dopo poco non verresti preso sul serio. Fondamentale è scegliere quale verità dire tra le tante che ti vengono involontariamente fornite dalle varie situazioni.

Io un po’ ho viaggiato, la speranza è che un giorno, grazie ai voli low cost, la gente veda come funziona negli altri posti, cioè – sembra incredibile – ci sono 1000 posti, i primi 1000 parcheggiano, punto. Qui da noi ci sono 10000 macchine, eh, in qualche posto dovremo metterle, sempre per quella storia che siamo una giovane repubblica e tutti hanno sempre e comunque diritto a tutto. Andrea”

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