Scemo e più scemo

Scusate se vi annoio, ma siccome quel fesso di Travaglio e il suo amico (ex mio) Luttazzi (delle cui perdite di equilibrio non smetto di rammaricarmi) vanno scorgendo losche trame in una battuta di Marcello Dell’Utri di un anno fa di cui ridiamo da allora anche in famiglia, volevo metterli a parte dell’aneddoto nella sua completezza, certo che questo non scalfirà la loro solitaria battaglia contro il male, l’ingiustizia e i collaborazionisti. Andò così: Dell’Utri fu intervistato alle Invasioni Barbariche, uno di ormai centinaia di ospiti. Lo incrociai dietro le quinte e fummo presentati. Ci fu un minuto di convenevoli in cui io in effetti non lo consegnai alle autorità competenti né lo scuoiai seduta stante. Lui mi domandò cosa facessi, e si meravigliò di trovarmi lì. A un certo punto mi resi conto che ignorava (o fingeva!, direbbe Ammazzasette Travaglio) le mie relazioni anagrafiche con la conduttrice del programma e non ritenni di segnalargliele (omertà!).

Quando la suddetta gli chiese in onda i nomi di due bravi giornalisti giovani, quello citò Filippo Facci, che conosceva come bravo, e poi in esitante ricerca di un altro nome fece mente locale sull’immediato e disse “ne avete uno bravo qui…”. Tutti in regia pensammo a Vittorio Zincone, e invece lui disse “Luca Sofri”. La conduttrice imbarazzata passò oltre, ignorando spietatamente quel mio minuto di celebrità.

Da allora la frase “Luca Sofri, il giornalista preferito di Marcello Dell’Utri” ci aveva persino tentato come manchette pubblicitaria del mio libro dell’anno scorso. Adesso mette allegria ai due mattacchioni, censori dei noti rapporti della mia famiglia con le cosche siciliane. Verranno giorni migliori, forse

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro