Ti lascerò

Sarà il clima di comprensibile insofferenza intorno agli sprechi e le inefficienze della politica, sarà che Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo ci hanno convinto col loro libro che si tratti davvero di una “casta”, ma quando i politici fanno cose umane improvvisamente accendono un lampo di curiosità e solidarietà in noialtri persone normali. Soprattutto se quelle cose mostrano delle emozioni vere, delle sofferenze. Ma ecco, il punto è questo: nelle separazioni e nei divorzi dei politici, ci sono delle emozioni vere, delle sofferenze? Alla notizia della separazione dei coniugi Fini, ho provato a immaginare il povero Gianfranco che improvvisamente si trova a tornare la sera nella stanza precaria di un residence, e a telefonare agli amici per sentire se qualcuno ha voglia di uscire a bere una cosa. O magari sta lì che decide se riporre in un casetto le cornicette d’argento con le foto del matrimonio. E Ségolene Royal, che ha lasciato il marito, stasera sarà a cena con una coppia di amici che vogliono presentarle un vedovo sempre giovanile? O sta buttando via tutti i vecchi dopobarba che lui teneva nell’armadietto del bagno?

Il problema dei politici che si mostrano sofferenti, è lo stesso degli uomini che ci hanno creduto quando una ragazza ha detto loro “mi piace un uomo che sappia piangere”: però poi quello una volta piange e la ragazza lo molla schifata. Sarebbe commovente, e rincuorante, vedere una foto rubata di Fini, spettinato e in lacrime sul muretto del Pantheon con una birra in mano. Ma dopo, avreste la coerenza di dargli in mano il paese, a uno che per amore si mette a piangere ubriaco sul muretto del Pantheon?

Gazzetta dello Sport

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