Aimàil

Scrivo alcune cose sull’idea de iMille, e sulla sua potenza sovversiva, se mi consentite la roboanza. Sono cose che penso io, non un manifesto: ma credo siano piuttosto condivise.

iMille è il progetto di quelli che sul Partito Democratico hanno due opinioni in conflitto. La prima è che possa diventare un rivoluzionario meccanismo di cambiamento e rinnovamento della politica e della società italiane, avvilite da anni di pigrizie, egoismi e scarsa lungimiranza. La seconda è che rischi già di diventare invece ciò da cui si dovrebbe emancipare: la riproduzione di un sistema di autoconservazione di un establishment che ha avuto dei meriti e delle intelligenze, ma che ha smesso di trarne frutto da un pezzo.

iMille è per quelli che non si sono ancora rassegnati a far prevalere la seconda opinione.

È il progetto di quelli che hanno un’idea della sinistra, e questa idea è moderna, democratica, laica e di sinistra. Quattro modelli che le istituzioni della sinistra italiana hnno faticato a seguire, negli ultimi anni. Non sono state capaci di rinnovarsi né di capire che il mondo cambiava; non sono state capaci di aprirsi al contributo e alle idee di chi non ne fa parte; non sono state capaci di resistere all’assedio integralista delle religioni e di svincolarsi da complessi di inferiorità nei confronti delle chiese; non sono state capaci spesso di adattare i loro valori teorici alla politica e alle cose.

iMille contiene e conterrà molte idee, quelle di molte persone, che hanno per forza di cose opinioni diverse su molte questioni e materia di cui discutere su molti dettagli. Non è un partito, non è un movimento, non è una presunzione: si dedicherà alle elezioni della costituente del Partito Democratico. Con l’intenzione di portare dentro quella costituente e quel partito le piccole rivoluzioni citate qui sopra. E di contribuire a farne un partito moderno, democratico, laico, e di sinistra.

Credo sia anche importante essere d’accordo su una cosa: per capirsi meglio e garantirsi il successo. L’idea de iMille nasce svincolata e sottratta a personalità e individualità. La critica ai “personalismi” è spesso sciocca, in politica, perché il ruolo e l’importanza delle leadership e delle personalità capaci – soprattutto di questi tempi – non può essere ignorato. Ma a questo giro ci possiamo permettere di ignorarlo: perché stiamo parlando ancora di creare un partito nuovo e una costituente di ben 2500 persone. Non abbiamo bisogno di leader e non siamo ovviamente in grado di candidare qualcuno alla leadership del centrosinistra: non perché non conosciamo persone in grado di occuparla con efficienza pari o superiore di chi la occupa attualmente, con rispetto parlando; ma perché non vinceremmo. Abbiamo però la forza di rinnovare e cambiare il nucleo dirigenziale che sceglierà quella leadership.

Certo, non proporre nomi da prima linea è un limite di comunicazione: stampa e tv vogliono nomi e facce, per pigrizia, e questa fu la ragione prima della compilazione di una lista in calce alla Proposta. Ma ci faremo venire delle idee, e cederemo a qualche compromesso, alla bisogna. Illudersi di poter fare comunicazione solo dal basso sarebbe un po’ fesso.

Un altro rischio è quello di alienarsi il sostegno di coloro che – bravi, capaci, con una visione che ci corrisponde – abbiano già una qualche forza e visibilità nella politica attuale. Noi speriamo si convincano di poterne sacrificare momentaneamente una parte in favore di un progetto in cui si troveranno più forti e importanti domani.

Il sottrarsi a questioni di nomi e visibilità è però anche un grande vantaggio e rende tutto più facile. Per esempio, riduce i rischi dovuti alle piccole competizioni di vanità, alle ambizioni da poco, alle reciproche insofferenze, che purtroppo muovono molto delle nostre vite. Non che non ci sarà qualcuno che sgomiterà anche tra iMille, e magari anche con qualche capacità: ma questo suggerisce ancora di più che l’impresa degli altri sia umile, disciplinata e tollerante. Siamo già moltissimi, e capiterà che qualcuno dica una cosa che non vi convinca: abbozzate. Il risultato a portata di mano è una supertombola e anche l’ultima spiaggia, e se non sappiamo anteporlo a piccoli spazientimenti allora forse non siamo tagliati per questo genere di cose. iMille presenteranno liste per le primarie in cui nessuno sarà più importante di nessun altro.

In questo, la scelta delle liste bloccate – indiscutibilmente sciocca e antidemocratica – finisce per fare gioco alla piega che abbiamo preso. Nessuno farà campagna elettorale solo per sé, ma almeno per gli altri della sua lista.

Quanto al segretario del Partito Democratico da sostenere, ne parleremo. Le regole lo impongono, e quindi cercheremo di sceglierne uno che corrisponda sufficientemente al progetto senza sprecare le forze in donchisciottismi perdenti. Vedremo insieme, ma non è importante. A questo giro, il rinnovamento vero della sinistra non ce la farà a raggiungere addirittura la leadership, per quanto ci siano prospettive migliori e peggiori.

Insomma, ci sono dei momenti, nella vita, in cui tocca prendersi un po’ sul serio, con qualche imbarazzo e il giusto pudore. Vedete un po’ se questo vi pare uno di quelli.

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