Notizie che non lo erano

Che la terra abbia da confrontarsi con quello che accade al proprio clima non lo nega nessuno, anche se molti sostengono che il clima per sua natura non sia mai stato stabile. Ma certi eccessi sensazionalistici che sta prendendo l’informazione sui temi del riscaldamento terrestre non aiutano a capire le cose. Secondo le sintesi del “grido d’allarme” del ministro Pecoraro Scanio pubblicate nei giorni scorsi dai quotidiani, “la temperatura in Italia cresce quattro volte di più che nel resto del mondo”. Ora, si fa fatica a immaginare una crescita della temperatura costante su tutto il pianeta che improvvisamente quadruplica varcato il confine a Ventimiglia. Il dato, da prendere con le molle, si riferiva alla crescita media, ovviamente: e come si sa, una media è data da dati più alti e più bassi. Quello medio dell’Italia è tra gli alti, assieme a quelli di molti altri posti del mondo. Ma non stiamo morendo bolliti sotto gli occhi freschi degli svizzeri.

Invece, pensa un po’, la notevolissima notizia data dall’Unicef per cui secondo gli ultimi dati nel mondo morirebbero meno bambini era un po’ troppo buona notizia: e ha ottenuto pochissimo o nessuno spazio sui quotidiani maggiori, impegnati a spaventarci sul rischio di scomparsa di una begonia.

Ancora pagine intere per la nuova sciocchezza pensata dal leghista Calderoli: il “maiale day” contro l’islamismo. Che sciocchezza è, senza dubbio, ma i giornali gli hanno regalato spazio che non avrebbe mai ricevuto una sua sobria proposta di discussione sui pericoli dell’immigrazione. In termini di efficacia, ha quindi ragione lui.

La notizia che la UE volesse far togliere dai passaporti britannici l’immagine della regina, e che i locali ne fossero innervositi era una balla: i tabloid londinesi inventano finte leggi europee ogni settimane, per eccitare l’antieuropeismo dei loro lettori.

Infine, riferiva il Corriere, per aderire allo sciopero della pasta il ministro Mastella l’altroieri non ha mangiato i paccheri.

Gazzetta dello Sport

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