Le notizie che non lo erano (una rubrica per la Gazzetta)

L’espressione “sarà il caldo” sta assumendo nuovo senso nell’analisi dell’informazione italiana. La settimana scorsa qui avevamo espresso dei dubbi sulla tesi del ministro Pecoraro Scanio ripresa da tutti i giornali per cui in italia le temperature crescerebbero “quattro volte di più che nel resto del mondo”. Dopo pochi giorni i maggiori climatologi italiani l’hanno stroncata, arrivando a definirla “una balla madornale”. E nel suo piccolo, il delfino del fiume giallo, segnalato tra gli animali estinti da Repubblica, pare non esserlo più: ne era stato avvistato uno lo scorso agosto, e le accademie zoologiche lo hanno registrato. Al GR1, in un servizio dal “convegno anglo-italiano di Pontignano” (a porte chiuse, quindi non c’era niente che si potesse raccontare), il giornalista ha chiesto all’ambasciatore britannico “in che modo Pontignano può influire sui cambiamenti del clima”. L’ambasciatore è riuscito a parlar d’altro.

Sui giornali di stamattina leggerete probabilmente che l’84% dei bambini ha un cellulare. Sono quelle notizie che pochissimi quotidiani – questo, per esempio – scelgono di trascurare, malgrado i sondaggi citati siano condotti con metodi statisticamente insignificanti e di solito servano solo a far trovare spazio e pubblicità a chi li commissiona, a colpi di sensazionalismo terrorista: se fanno dire al lettore “dove andremo a finire”, i sondaggi escono. Altrimenti no (è famoso il caso di un istituto praticamente inesistente che qualche estate fa riuscì a fare uscire sui giornali una ricerca che sosteneva che quattro milioni di italiani si chiudevano in casa e fingevano di essere partiti perché non avevano i soldi per le vacanze: quattro milioni di chiusi in casa con le persiane abbassate e il telefono staccato).

Infine, come ormai sapete, pare che il Partito Democratico si farà senza Lamberto Dini.

Gazzetta dello Sport

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