“B-b-badaloni…”

Da quando ne scrissi qui la prima volta – e certo non ero il primo – un anno e mezzo fa, YouTube è diventato un mostro. Non solo la quantità di video che ospita è ormai stellare, ma ha creato da una parte una nuova consuetudine con la produzione di video e dall’altra una specie di bulimia per cui se ti metti a guardare delle cose su YouTube puoi rimediare: a) una giornata persa solo davanti a YouTube; b) la frustrazione per le cose che ti stai perdendo; c) entrambe.

Non so come fate voi, ma quando qualcuno mi segnala per mail o su un blog un link a un video, io lo ignoro. Non clicco su niente su cui non abbia garanzie che mi possa interessare, e questo non vale solo per i video.

Quindi c’è voluta l’insistenza di diversi blog perché mi convincessi a far partire il video di nove minuti messo online la settimana scorsa da un quasi quarantenne romano che si chiama Diego Bianchi (Zoro, per gli amici: è il nome del suo blog) che leggo spesso. E ora ricambio suggerendolo a voi. “Tolleranza Zoro” è la storia di come quelli della generazione dell’autore (il video è un monologo, punteggiato da brevissimi spezzoni e citazioni cinamtografiche e televisive) hanno vissuto la militanza di sinistra che li sta portando al Partito Democratico, a forza di investimenti, fiducia e delusioni. Il monologo è arricchito dall’accento romanesco, dalle gag memorabili (“metti la kefiah, leva la kefiah”) e dalla familiarità della vicenda per gli spettatori di sinistra (quelli di destra ne ridono meno dolorosamente). Se c’è qualcuno sveglio in tv, mentre leggete questa rubrica avrà già seguito il tam tam in rete e lo avrà mandato in onda: ma mentre leggete questa rubrica dovrebbe essere già online anche la seconda puntata, di “Tolleranza Zoro”.

Vanity Fair

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro