Ci sono cose che possono suonare davvero irritanti, se vi fermate un attimo a pensarci e se vi ricordate che siamo quasi nel 2008 e abbiamo apparecchi che ci fanno vedere la faccia di nostro cugino in Canada mentre aspettiamo il tram a Milano.
Per esempio, non sarebbe ora di rimuovere quell’inutile e macchinoso acca-ti-ti-pi-duepunti-barra-barra dagli indirizzi dei siti web? O almeno sostituirlo con un’acca e basta, se siete di quelli che stanno già per obiettare che serve per eccetera?
E anche, non è il momento di una sollevazione popolare globale contro i codici regionali dei DVD? Voglio dire, quell’abitudine protezionista per cui il mondo è spartito in sei grandi zone, e in ognuna si possono vedere solo i DVD venduti in quella zona? Perché se no ce li compriamo dall’altra parte del mondo, dove sono usciti prima e magari costano anche meno? Beh, esiste la libera concorrenza, e la globalizzazione, ed esiste che se mi vendi un prodotto che io posso usare solo in determinati apparecchi e in altri no, mi stai truffando. Ed esiste anche che molti di noi hanno imparato a taroccare i lettori DVD video e quelli dei computer per eludere questo inganno, e quindi sarebbe ora di farsene una ragione e legalizzare. Se compro un DVD su Amazon, o se lo compro quando vado a New York a natale, perché non devo poterlo vedere qui a casa mia? L’ho pagato, e non ho meno diritto di vederlo di mio cugino in Canada (stessa zona di New York). Altrimenti va a finire che poi scarico i film pirata da internet, che almeno non hanno nessun blocco, e poi voialtri del cinema vi lamentate che prendete la stessa tranvata dell’industria discografica, e via con gli spot terroristici contro le copie pirata dei film. Voi prima togliete i codici regionali, e dopo fate la morale.
Vanity Fair
p.s. ringrazio chi mi scrive per ricordarmi che nella composizione delle URL è ormai spesso superfluo non solo lo “http://” ma anche il “www”, ma probabilmente non avete mai a che fare con la scrittura di una riga di HTML
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