Buona letteratura sull’Italia di oggi

Oggi Repubblica ha una seconda puntata del racconto sull’indagine per corruzione contro Berlusconi, quella delle attrici e dei senatori all’estero, per capirsi.

A me fa pensare tre cose.

Una è che il contenuto di questo racconto – come consente anche il Foglio, oggi – suscita senz’altro un certo imbarazzo, quantomeno. L’eventuale gravità del tentativo di corruzione è sputtanata dai momenti comici – come quello in cui si promettono sottosegretariati all’Oceania – ma il quadro generale fa abbastanza schifo.

Un’altra è che qualsiasi limite alla connivenza e alla violazione delle regole nel rapporto tra procure e giornali è stato superato. A questo giro non siamo nemmeno a citare documenti coperti da segreto, o a far trapelare anticipazioni. I pezzi di D’Avanzo sono narrazione pura, avvincente ricostruzione priva di qualsiasi riferimento a fonti o documentazioni. Il lettore ne trae la certezza che un giudice di Napoli abbia chiamato D’Avanzo e gli abbia raccontato quello che aveva in mano, e D’Avanzo abbia scritto – letterariamente bene – quel che ascoltava. Chi ha parlato di scoop forse dovrebbe riflettere sul significato più tradizionale dell’espressione, quello per cui un giornale scovava una notizia a cui gli altri non sapevano arrivare e metteva insieme i pezzi. In questo caso – se togliamo la capacità di raccontare – a Repubblica hanno solo saputo costruirsi la fama e le relazioni di quelli che se c’è da far scoppiare un casino contro Berlusconi, lo fanno. E i giudici lo sanno. Altrimenti vale scoop anche la lettera di Veronica.

Ultima cosa, simile a quella che pensai sulla questione Bergamini. Niente di quello che viene raccontato in questi articoli fa saltare sulla sedia. Per ognuno di quei pochi aneddoti di traffichinismo telefonico politico e televisivo, in questo momento ne stanno avvenendo altri dieci. Nessun programma tv è esente da telefonate per piazzare questo o quello, nessuna giornata politica se ne va senza chiacchiere in bilico tra l’arte della diplomazia e il mercato delle vacche, con rispetto parlando per le vacche

Repubblica

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