Le notizie che non lo erano

Il blog di cui si è parlato di più nei giorni scorsi è quello che ospitava la lista di nomi appartenenti a una presunta lobby ebraica di professori universitari. È stato chiuso per questo. A guardarlo, dava l’impressione di essere l’opera di un solitario frustrato e paranoico con deliri antisemiti: ma i solitari frustrati e paranoici spesso diventano pericolosi, e l’antisemitismo è pericoloso da sempre, quindi è giusto preoccuparsene. Basta sapere però che la lista che ci è stata raccontata non era che il copia e incolla di una raccolta di firme a sostegno di Israele pubblicata diffusamente qualche tempo fa: non una schedatura programmata e meticolosa come ci hanno fatto credere i giornali e la loro inclinazione a drammatizzare ulteriormente anche le cose che sarebbero drammatiche anche da sole.

Le recenti perizie dicono che Meredith Kercher – si parla del caso di Perugia, adorato dal voyeurismo macabro nazionale – non era stata violentata prima di essere uccisa. Se avete seguito i titoli degli scorsi mesi, questa notizia fa abbastanza impressione.

Bisognerebbe aprire una rubrica a parte per i titolisti delle notizie brevi d’agenzia che vengono pubblicate sui siti web. Il sensazionalismo e le necessità di stare in spazi ridottissimi trasformano i fatti nel loro opposto. Qualche mese fa Mastella disse in una conferenza stampa di essere iscritto a una loggia massonica col numero della sua data di nascita, e che questa loggia gli aveva insegnato a rispettare gli altri. Era una battuta, compresa da tutti i presenti. Ma uscì con questo titolo: “Mastella: è vero, sono iscritto a una loggia”. Due giorni fa invece un titolo era: “Bertinotti, candidatura mia moglie ipotesi”. Quindi ci stanno pensando, no? In realtà Bertinotti aveva detto: “la nostra idea della politica ci tiene lontani dall’ipotesi che mia moglie sia candidata”.

Gazzetta dello Sport

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