L’aggressione di razzisti di destra del Pigneto, come ormai si sa, non è stata un’aggressione di razzisti di destra: o almeno così non è nata. Va detto che in questo caso l’inchiesta che ha smentito le semplificazioni della prima ora si deve a Carlo Bonini e a Repubblica. Niente del genere, intanto, è stato invece fatto per capire cosa sia successo davvero nei casi di Ponticelli e Catania dove dei rom sono stati accusati di aver tentato di rapire due bambini (le indagini di alcuni siti web hanno messo molto in dubbio soprattutto la storia di Catania, in cui l’accusata potrebbe non essere neanche una rom, come strillato dai quotidiani).
Un tic giornalistico tipico è quello per cui appena qualcuno che sia stato condannato per un reato particolarmente odioso rischierebbe la violenza degli altri detenuti appena entrato in carcere. Questa settimana è stata la volta di Annamaria Franzoni (per cui è stato addirittura ipotizzato dai giornali il rischio suicidio, senza nessuna ragione se non quella che tutti i detenuti rischiano il suicidio). La versione è stata diffusa da un rappresentante degli agenti penitenziari, ma l’avvocato Desi ha diffuso una smentita da parte delle detenute bolognesi.
Un articolo ha raccontato che nel quartiere napoletano del Vomero nessuno vorrebbe affittare un appartamento allo scrittore Roberto Saviano, minacciato dalla camorra. La notizia non era così strana – la viltà mafiosa che circonda Saviano non è cosa nuova – ma è stata smentita da una lettera di abitanti del Vomero.
Sul Giornale e sul Corriere, nei soliti misteriosi articoli su quel che si dicono i ministri nelle riunioni a porte chiuse si raccontava della polemica tra il ministro Carfagna e il ministro Sacconi intorno a un aneddoto sulla badante della nonna della Carfagna (altri giornali, tra cui Repubblica, lo riferivano invece alla madre). Ma il ministro Carfagna ha spiegato che sua nonna è morta e sua madre non ha badanti.