Notizie che non lo erano

“Il National Examiner è un tabloid da supermarket, i cui contenuti sono stati spesso messi in dubbio, ed è stato deriso per la sua scrittura sensazionalistica. Molto frequenti sono gli articoli che riguardano I personaggi televisivi, di solito di scarsa qualità”. Questa è la sintetica definizione che Wikipedia dedica a uno screditato giornale americano, noto appunto più per i titoli da prima pagina come “Il gatto più grasso d’America” o “O me o Obama!, dice il compagno di Oprah Winfrey”, che per la sua attendibilità.

Eppure, qualche giorno fa, sia il Corriere della Sera, che Repubblica, che QN e altri quotidiani italiani, hanno ripreso la copertina del National Examiner dedicata alla presunta separazione tra il presidente Bush e la First Lady. “Tabloid Usa: «Bush sta per divorziare»”, era il titolo del Corriere. La cosa divertente è che la Pravda, il quotidiano russo, ha ripreso la notizia spiegando ai lettori di averla letta su Repubblica. Nessun giornale americano se n’è occupato, naturalmente.

Molti giornali hanno sottolineato in questi giorni le regole imposte agli eventi olimpici in Cina, indicando la rigidità della censura cinese su quel che avverrà a margine delle gare. Ma senza dubitare del fatto che in Cina ci sia un problema di democrazia e libera informazione, forse bisognava dire che molte delle regole citate si ritrovavano tali e quali tra le norme previste per le olimpiadi invernali di Torino, dal divieto di introdurre striscioni negli stadi alla voce che dice: “E’ inoltre proibita qualsiasi attività o protesta di carattere sindacale, politico o religioso. Lo spettatore che non rispetta queste norme può essere espulso dai luoghi di gara, senza rimborso del biglietto”.

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