Giulio Tremonti ha appena detto per la seconda volta a Ballarò che la scelta di non introdurre nuovi libri di testo scolastici per cinque anni crea un rapporto più solido degli studenti con i loro libri, e la cultura che gli resta sugli scaffali, eccetera.
Ovviamente è il contrario: mantenere gli stessi libri favorisce il mercato dei libri usati, e dà l’opportunità di sbolognarli appena finito l’anno. Non che questa sia una ragione contro, ma l’argomento di Tremonti è una fesseria detta senza pensare