Il Principato del Liechtenstein (in tedesco: Fürstentum Liechtenstein) è uno stato (160 km², 32.528 abitanti al 2004, capitale Vaduz) dell’Europa centrale. È racchiuso tra la Svizzera (cantoni San Gallo e Grigioni) ad ovest e l’Austria (Land Vorarlberg) a est. Il Liechtenstein è una monarchia costituzionale, l’attuale principe è Hans-Adam II del Liechtenstein e il capo del governo è Otmar Hasler. La lingua ufficiale è il tedesco.
Qualche mese il Museo Ebraico di Berlino ha chiesto in prestito al principato del Liechtenstein il quadro di un pittore olandese del diciassettesimo secolo, per una mostra temporanea. Nei giorni scorsi si è saputo il contenuto della lettera con cui il principe Hans-Adam II ha rifiutato il prestito. Dopo aver dichiarato che avrebbe acconsentito volentieri, se non si desse il caso che la mostra avvenga in Germania, il principe concludeva: “Per quanto riguarda le relazioni tra Liechtenstein e Germania aspettiamo tempi migliori. Ma su questo sono fiducioso poiché negli ultimi due secoli siamo riusciti già a sopravvivere a tre Reich tedeschi. Mi auguro che riusciremo a sopravvivere anche a un quarto”. Il fatto è che nel Liechtenstein, dove pure degli attriti storici con la Germania esistevano da parecchio, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è legata a ciò che quel paese ha più caro: soldi. Lo scorso febbraio era scoppiato uno scandalo tedesco di depositi illeciti nelle banche del principato, e le autorità che indagavano avevano ottenuto i dati dei conti bancari dei cittadini tedeschi contro il volere del Liechtenstein, dove si erano molto risentiti. Ormai è da un secolo che laggiù gestiscono più una finanziaria che uno stato, e su questo non sopportano ingerenze. Da qui, la capricciosa risposta del Principe, che però è andata così sopra le righe da far perdere la pazienza anche ai responsabili del Museo Ebraico, che si sono affrettati a ricordargli l’assai sensibile differenza tra il Terzo Reich e il governo di Angela Merkel.