Casabianca (meno undici)

Questa cosa che si vota il 4 novembre ma il 3 novembre avrà già votato un terzo degli elettori è piuttosto interessante, in effetti. Il voto anticipato – “early voting” – è possibile in 31 stati, ma tutti gli osservatori si stanno meravigliando della dimensione con cui sta venendo utilizzato questa volta. Solo in Florida, gli elettori ad aver già votato entro il 4 novembre potrebbero essere il 40%, e un terzo in tutti gli Stati Uniti. Entrambi i candidati hanno incentivato i loro elettori a sfruttare l’opportunità – meglio un voto oggi che un astenuto domani – ma la grande crescita del fenomeno viene attribuita alla mobilitazione di nuovi elettori in favore di Obama, soprattutto giovani. Inoltre, con i sondaggi che lo danno favorito, Obama ha solo da perdere col passare dei giorni: e quindi spera che il voto anticipato sfrutti il suo “momentum”.
Ieri McCain ha intanto preso ulteriori distanze dall’amministrazione Bush, criticando molte scelte nelle politiche di questi anni in un’intervista al Washington Times: l’intervistatore ha sottolineato il tono divertito di McCain nell’elencare i fallimenti di questi anni, come a suggerire che l’opinione sia fin troppo condivisa e ovvia.
L’altroieri sera, nel suo programma sulla CBS, Katie Couric ha chiesto ai due candidati quando avessero pianto l’ultima volta. Obama ha raccontato dell’ultimo compleanno di sua figlia, il decimo, festeggiato di corsa in mezzo alla campagna elettorale, e di lei che gli dice “è il più bello della mia vita”, anche se evidentemente non lo pensa. E lui si commuove.
McCain ha detto che piange spessissimo: l’ultima volta trovandosi di fronte la madre di un soldato morto in Iraq. E gli occhi gli si bagnano ogni volta che pensa ai ragazzi laggiù, e allo loro famiglie quaggiù.

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