Opus era il titolo di una tavola domenicale disegnata da Berkeley Breathed per circa cinque anni tra il 2003 e il 2008. Fu la quarta striscia di Breathed, dopo Academia Waltz, Bloom County e Outland.
Ambientata nella Bloom County, la striscia raccontava le avventure del popolare pinguino Opus, prendendo in giro parallelamente temi della cultura pop e della politica. All’inizio di ottobre 2008 l’autore ha dichiarato che avrebbe chiuso la serie in seguito ai suoi timori di tempi duri in arrivo per gli Stati Uniti e al suo desiderio di separarsi dal suo personaggio più famoso “con leggerezza”.
Dice Berkeley Breathed che sono tempi grami per le strisce a fumetti. Anche in America, dove lo spazio offerto ai comics è una tradizone dei quotidiani, di tutti i quotidiani. Dice Berkeley Breathed che la crisi dei giornali di carta travolge le strisce, che sono difficlmente convertibili alle abitudini di lettura sul web. Dice Berkeley Breathed che è da un quarto di secolo – ovvero dalla nascita di Calvin & Hobbes – che il fumetto a strisce non crea qualcosa di “storico”, che rimane. Dice Berkeley Breathed che poi si annunciano tempi grami in generale, e allora meglio andarsene prima di doverli raccontare: “ho una parte Michael Moore di me che mi fa diventare cattivo”. E insomma, Opus, l’ultima serie delle strisce di Breathed col pinguino omonimo chiude oggi. Oggi esce l’ultima tavola domenicale sui quotidiani che lo pubblicano. In Italia arrivò tramite Linus, come tutte le grandi strisce americane. Opus deve il suo nome a una canzone dei Kansas: “e se siete troppo giovani per sapere chi fossero i Kansas, beh, peggio per voi”, ha detto Breathed.