Dopo che avevamo spiegato quest’estate che i titoloni delle prime pagine italiane sul progetto di un attentato contro Barack Obama erano del tutto fuori luogo (si trattava allora dei deliri di un paio di tossici, fermati dalla polizia ma poi nemmeno incriminati), la stessa cosa si è ripetuta questa settimana. Il “complotto” per uccidere Obama arrivato in prima pagina da noi, ha ottenuto appena delle brevi nelle pagine interne dei quotidiani americani. Le autorità americane hanno dichiarato che il piano dei due nazisti del Tennessee non aveva nessuna concretezza e nessuna probabilità di riuscita. Di fronte alla sproporzione tra il sensazionalismo dei media italiani, e il realismo di quelli americani, qualcuno ha addirittura sostenuto che i giornali americani avessero “oscurato” la notizia. Invece, semplicemente, non era una notizia.
Per rimanere in argomento, il Corriere questa settimana fa ha pubblicato un pezzo che sosteneva che fosse “già pronto il discorso inaugurale di Obama” (quello da pronunciarsi a gennaio, figuriamoci). Era la precipitosa sintesi di una sciocchezza sostenuta da alcuni oppositori di Obama, e largamente smentita: quella per cui un consigliere di Obama si sarebbe esercitato a scrivere il suddetto discorso alcuni mesi fa in un libro (quando non era ancora consigliere di Obama, tra l’altro).
Il Giornale e altri media, e persino lo stesso ministro Gelmini, hanno sostenuto che in Italia esisterebbero “37 corsi di laurea con un solo studente”, riprendendo un dato dal ministero. Ma il dato è sbagliato, secondo le università. Al ministero sostengono che hanno sbagliato le università. A Matrix ci hanno fatto un servizio da cui sembra che qualche corso molto desolato ci sia, ma forse non 37 e non con uno studente. Una notizia che non si è capita, insomma.