Notizie che non lo erano

Marco Imarisio del Corriere della Sera ha raccontato in un libro che la storia del tentativo di sequestro di una bambina a Ponticelli da parte di una giovane rom era falsa: “una montatura”. Attenzione, non stiamo parlando del caso simile avvenuto a Catania sempre a maggio, qualche giorno dopo (la vicinanza dei due falsi dimostra l’impazzimento generale, e anche le responsabilità della stampa nel generare mostri): quello è stato smentito addirittura da una sentenza due mesi fa. Il libro di Imarisio è stato anticipato dal Magazine del Corriere; ora vedremo se qualcuno dei quotidiani che avallò la storia ci farà un ripensamento (su Catania, non ce l’ha fatto nessuno: salvo Filippo Facci sul Giornale).
Antonio Gramsci non si è mai convertito, neanche in punto di morte: l’eccitante ipotesi è stata smontata a forza di documenti e testimonianze già il giorno dopo che I giornali l’avevano pubblicata.
Barack Obama non ha intenzione di regalare un anello di produzione italiana a sua moglie Michelle, come riportato da un’agenzia e alcuni quotidiani che riprendevano un tabloid inglese. Un portavoce ha smentito la notizia.
Il titolo “Ucciso in diretta con la BBC” relativo alla morte di un cittadino inglese negli attentati di Mumbai e usato dal Corriere della Sera era smentito nello stesso testo dell’articolo: l’uomo “poco prima di morire aveva parlato” al telefono con I giornalisti.
Repubblica invece ha fatto dire a Bush in due titoli “Sull’Iraq ho sbagliato” e “L’Iraq il mio più grande rimorso”. Sembrerebbe che il Presidente rinneghi la scelta di fare la guerra: ma in realtà nell’intervista dice di rimpiangere che siano stati fatti degli errori di intelligence, e alla domanda del giornalista americano “senza quegli errori la guerra si sarebbe fatta?”, risponde “Non lo so, è difficile dirlo”.

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