And if a double decker bus

Ieri Massimo Mantellini – uomo di cui ho somma stima – è andato dietro a un pensiero (sull’autobus ateo di Genova) che gli suonava saggio e apprezzabile, ma su cui secondo me ha trascurato di riflettere. Di fatto, sostenendo che sia sbagliato cercare di convincere gli altri – con le parole, per carità – delle cose che si pensano giuste e vere (atteggiamento che fa sentire molto buoni, ma è in effetti una semplice viltà intellettuale e morale). Confondendo la persuasione con l’imposizione. Di fatto, mettendo sullo stesso piano religioni e ragioni, e creando una bizzarra equivalenza tra chi sostiene che bisogna credere in cose incredibili anche se lo sono, e chi sostiene che sarebbe meglio di no. Una bizzarra equivalenza tra chi propaganda un pensiero dottrinario e chi uno libero. Che poi è la stessa sciocchezza in cui cade anche Veltroni quando per equilibrismo prende le distanze dall'”ateismo esasperato”. L’ateismo esasperato non esiste e non può esistere (esiste, come ho già detto “l’ateo esasperato”, in un altro senso): perché non esistono quantità o forme variabili di ateismo, come di ogni principio assoluto. Perché non si può trasformare un diritto – quello di credere in Dio, una libertà tra le molte – in una verità. E non si può trasformare una cultura – quella cristiana, o musulmana, ricche di saggezza come molte – in una verità. La verità è che gli asini non volano, per quanto questa immagine abbia dato alla nostra cultura, alla nostra dialettica e al nostro immaginario. E per quanto ognuno debba essere libero di vederli, se vuole: basta che non pretenda se ne tenga conto nel legiferare. E insomma, lo spiega anche Cristiano Valli:

nel variegato caravanserraglio che affolla il paese ci sono bestioline davvero di ogni specie. ieri ci ho scovato un curioso esemplare. quello dell’ateo che sostiene che dire che dio non esiste non sta bene. non è il caso. ci si mette nella stessa ottica di quelli che dicono che dio esiste.
questa percezione dell’espressione di libero pensiero come prevaricazione è davvero roba da matti. la prevaricazione non avviene nel momento in cui si esprime una idea, avviene nel momento in cui qualcuno fa qualcosa per imporla. è quando la chiesa pretende di avere voce in capitolo sul legiferare di uno stato laico, e la ottiene, che prevarica. mica quando dice che dio esiste. la cosa in sé, da sola, non convince nessuno.

p.s. trascuro la discussione sulla maggiore o minore efficacia di uno o di un altro messaggio sull’autobus: roba da pubblicitari, divertente, ma non c’è scritto niente nel messaggio genovese che non sia banalmente vero. A meno di non sostenere che certe persone invece “hanno bisogno” della religione: che è vero, come è vero che certe persone hanno bisogno di fumare.

p.p.s. rispondo anche a Christian: certo che ci sono bravissime persone, e anche straordinarie persone, che credono in Dio. Molte di loro, tra l’altro, non credono davvero in Dio: credono in buone cose sintetizzate simbolicamente da una fede. Ma ci mancherebbe fosse questo il punto. Ci sono anche bravissime persone che tifano Inter, vorrei dirgli. Ma a parte gli scherzi, l’obiezione che gli faccio è questa: queste persone diverrebbero peggiori se domani scoprissero che Dio non esiste?

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2 commenti su “And if a double decker bus

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