La mia famiglia ha curiosità televisive piuttosto distinte. La bambina gira tra i programmi oltre il seicento, dove ci sono i cartoni, con una predilezione per Tom e Jerry e Winnie the Pooh. Spesso si lascia convincere da suo fratello grande a guardare i Simpson: noi tolleriamo sperando che non ne percepisca le peggiori volgarità. Mia moglie guarda le prime puntate di tutto “per ragioni professionali”, e si offende se non le guardo con lei: ma per fortuna dopo un po’ si stufa. Io cerco dei vecchi film nei canali dopo il trecento (i tre prima della Pay per View, in particolare): la bambina mi segue e abbiamo appena visto Hair e Moby Dick, ma il grande si annoia se nessuno spara o cade rovinosamente su una buccia di banana, e mia moglie dice “ma l’abbiamo già visto mille volte!”. Poi io e lei guardiamo Lost, ma senza bambini in giro che chiedono spiegazioni. Ci sono cose serie.
Insomma, tutto questo per dire che non credo avrei mai detto o scritto che una cosa come “Tutti pazzi per amore” fosse tra i miei programmi preferiti. Ma è capitato che fossimo in un posto dove alla tv si prendeva solo Raiuno, e da allora per settimane è stato l’unica cosa che abbiamo guardato tutti assieme, e divertendoci (c’era parecchio turpiloquio, ma Dio ci scampi dal Moige). Adesso è finito, e ci ritoccano i Simpson.
Famiglia, tipo
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