“Penso che vinceremo le elezioni”

Matteo Renzi risponde alle contestazioni di oggi su una sua candidata (assai strumentali, effettivamente):

Il fatto che tra le persone che si candidano con noi ci sia Elisa, 26 anni, laureata in Psicologia, con un passato come schedina a Quelli che il Calcio e conduttrice di una trasmissione sul calcio su RTV38 fa scattare la morbosa attenzione dei media locali. Di quelli che guardano dal buco della serratura ma non hanno il coraggio di vivere “a viso aperto”. Renzi candida l’ex schedina. Renzi come Berlusconi. Nessuno si preoccupa né delle cose interessanti che Elisa dice, né delle proposte o delle idee degli altri candidati e candidate.

Dico sinteticamente la mia:
Non mi occupo dei problemi coniugali del Presidente del Consiglio dei Ministri. Mi bastano i problemi politici che egli provoca o che semplicemente non risolve. Trovo davvero sconfortante che gli unici momenti in cui il centrosinistra sembra avere una coesione e una compattezza corrispondano casualmente ai momenti degli interventi pubblici recriminatori sul proprio matrimonio da parte della Signora Lario. La quale signora avrà pure i suoi motivi per lamentarsi del marito, la capisco. Ma ha vari strumenti per regolare le proprie relazioni domestiche che vanno oltre il lamento a mezzo stampa.

Se qualcuno vuole bene alle Istituzioni rimetta le preferenze per il Parlamento (e per qualche consiglio regionale): così avremo rappresentanti del popolo e non persone scelte nel casting di qualche segreteria. Ma in questo caso, per l’Europa e per il Comune, le preferenze ci sono. Si votino le persone. E si contino i voti. E poi vedremo

Ho una giunta in Provincia fatta al 50% di donne. E le mie assessore hanno deleghe pesanti, non sono ministri senza portafoglio come ha fatto il centrosinistra quando è andato al Governo. Ho una visione del ruolo della donna che è diametralmente opposta a quella che traspare dalle battute del Presidente del Consiglio. Ma non ne posso più che la mia parte politica abbia come punto di riferimento esclusivo quello che Berlusconi fa, quello che Berlusconi dice, quello che Berlusconi pensa. E quando non ha come riferimento Berlusconi si occupi di sua moglie.

Ho ricevuto quattro email di persone che mi hanno detto che non voteranno per me perché sono cattolico. Ho ricevuto due email di persone che mi hanno detto che non voteranno per me perché in lista con Sinistra e libertà c’è Matteo, dirigente dell’Arcigay. Ho ricevuto tre email di persone che non mi voteranno perché nei manifesti c’è Edoardo, un mio amico scout di 21 anni che fa il cameriere, gioca a golf, va a scuola, fa teatro come facevo io alla sua età… e che qualcuno non voleva sui cartelloni perché è affetto dalla sindrome di Down. Ho ricevuto cinque email che non voteranno per me perché Elisa Sergi ha fatto la schedina con Fazio o con la Ventura a Quelli che il calcio. Dico a questi 14 – e a tutti quelli che non mi voteranno per motivi analoghi – che forse hanno ragione loro. E che fanno bene a non votarmi. Perché sogno un voto basato su un giudizio e non su un pregiudizio. Sogno un voto basato sulla moralità degli eletti non sui moralismi degli elettori, di qualunque stampo siano. Sogno di cambiare Firenze davvero, non a parole.

Penso che vinceremo le elezioni a Firenze perché siamo un popolo. E la parola popolo mi piace e non mi spaventa. Penso che vinceremo le elezioni a Firenze, anche se ci sparano addosso tutti anche perché abbiamo storie diverse ma abbiamo idee chiare condivise. Penso che vinceremo le elezioni perché non siamo contro qualcuno (e nemmeno per la moglie arrabbiata di quello contro cui siamo noi) ma siamo per qualcosa. Ci aiuteranno le persone che si metteranno in gioco, personalmente, con grinta e determinazione, con umiltà e tenacia, con forza e con orgoglio. È il nostro popolo. È la nostra Firenze. È la partita del futuro in cui tutti siamo coinvolti.

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro