Quando il gioco si fa duro

Che una professoressa torinese di destra e iscritta alla fondazione Farefuturo di Gianfranco Fini decida di appoggiare e consigliare il candidato Ivan Scalfarotto alle europee potrebbe sembrare una notizia notevole e interessante solo per la campagna di Ivan Scalfarotto.

Ma invece lo è anche per la politica italiana in generale, per due motivi contigui. Il primo è che nelle parole di Daniela Santus si manifesta un fastidio per lo scarso attaccamento alla laicità dello stato da parte del centrodestra, che è diffuso silenziosamente anche dentro al centrodestra. Il secondo è che queste parole confermano che sia una sciocchezza la tesi per cui quello che Fini va dicendo da un po’ di tempo sarebbe un avvicinamento alla sinistra. In realtà è solo la ragionevole e condivisa preoccupazione per la deriva bigotta delle istituzioni, che avvicina in questo persone che hanno opinioni distanti e contrapposte su altre cose e le fa collaborare. 

Ciao,
ti scrivo per parlarti di una cosa che mi sta a cuore: la candidatura di Ivan Scalfarotto alle elezioni europee. Ivan è candidato nelle liste del Pd nella circoscrizione Nord Ovest, che comprende Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria e Lombardia. Ti chiederai: com’è possibile? Anche la Santus cambia bandiera? No, nessuna iscrizione al PD, nessuno spostamento a sinistra. Io sono sempre la stessa: le mie idee sono quelle di sempre, sulla stessa linea del presidente Gianfranco Fini. Ma è proprio per questo motivo che non posso votare PdL. Un partito che è l’incarnazione del Premier Silvio Berlusconi, il quale troppe volte pare rispondere direttamente alle istanze vaticane. Basti ricordare il caso Englaro. Il Premier sta cercando di toglierci anche il diritto di morire serenamente.
E’ per questo che ritengo che la candidatura di Ivan non riguardi soltanto lui o soltanto gli elettori del PD, bensì tutti coloro che credono nella laicità dello stato, nella valorizzazione del merito, nel diritto di tutti di non essere discriminati in base al proprio genere o al proprio orientamento sessuale, nell’opportunità di costruire una società aperta e inclusiva, nella necessità che questo paese ha di cambiare radicalmente la propria classe politica. Anche passando attraverso l’Europa.

Ivan Scalfarotto fa parte dell’Associazione Luca Coscioni, in più è un amico d’Israele che, in tempi non sospetti, non ha avuto paura a prendere le distanze dalla d’alemiana equivicinanza e a dichiarare: “Io sto con Israele!”. E, chi sta con Israele, sta con me. Chi fa parte dell’Associazione Luca Coscioni comprende il dramma di chi soffre. Chi lotta per la pari dignità degli esseri umani lotta per salvaguardare la nostra Costituzione.

Se puoi, fai girare questa mia mail – magari personalizzandola – tra i tuoi contatti e tra quanti si sentono traditi da una forza politica che ha molto promesso in temi di sicurezza, scuola, lavoro, sanità, ma ha fatto ben poco. E talvolta – se penso all’Università – ha fatto soprattutto danni. Il PdL andrà in Europa a rafforzare i Popolari e, di conseguenza, il neo-oscurantismo vaticano: se non sei d’accordo, piuttosto che scegliere di astenerti dal voto, scegli di puntare su una persona che la pensi come la pensi tu. Perchè come ha più volte ribadito il Presidente Gianfranco Fini: “Non ha più senso distinguere tra left and right. E’ necessario sceglere tra right and wrong.” Io ho scelto, alle Europee scriverò: Ivan Scalfarotto.
Un saluto cordiale e a presto,
Daniela Santus.

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Un commento su “Quando il gioco si fa duro

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