Gli umori della base

Caro Luca
Scusami se mi permetto di darti del tu, ma siamo coetanei il nostro cuore batte politicamente dalla stessa parte e forse anche lo strumento della rete abbatte alcune barriere formali.

Mi permetto di scriverti dopo il tuo post di questa mattina, perché credo che il momento per le sorti del PD sia importante. Non solo per le regole che verranno decise negli organi dirigenti, che sono certamente importanti, mi riferisco alla possibilità che dalla riunione di sabato possa uscire un bel progetto di partito e tante proposte interessanti che trovino espressione in una figura che se ne faccia promotore. Io ho inviato alcune considerazioni per la vostra riunione, e ho deciso di mettermi in gioco come semplice elettore del PD con la caduta di Veltroni. La misura per me in quel momento era colma.

Con mia grande sorpresa la misura è colma per la maggior parte dell’elettorato che fa riferimento alla sinistra, non vi è un gruppo dirigente in tutti i partiti di sinistra che si dimostri capace di leggere la realtà e di darne una prospettiva politica appagante. E’ da allora che frequento i blog, che leggo il tuo e quelli di molti altri, che oltretutto forniscono un supplemento d’informazione quotidiana, di cui ti sono grato.

Ti scrivo perché penso che una candidatura del gruppo di voi Piombini sia assolutamente necessaria. Certo, la sua opportunità mi pare di capire dipenderà da cosa deciderà di fare Debora Serracchiani.  Se cederà alle lusinghe del palazzo, penso a Franceschini, allora credo che lo scenario dei mulini a vento sia reale. La prospettiva che Lei accetti questa eventualità mi terrorizza perché penso che verrà ingabbiata e trascinata nella palude di vecchi giochi e con l’andare del tempo si ritroverà a perdere quella sua carica di rottura che per tutto l’elettorato ha rappresentato. Fare la foglia di fico di un pezzo di nomenclatura ne svilirebbe a mio parere la sua credibilità. Se invece non accettasse la cooptazione e decidesse di rimanere in Europa come promesso, la prospettiva di una vostra candidatura si renderebbe necessaria. L’elettorato non ne può più di tutti i dirigenti che hanno dimostrato sul campo la loro inadeguatezza sia a costruire il Pd, sia nella gestione di fare opposizione. Abbiamo bisogno di avere la possibilità di votare un’alternativa, che non è rappresentata ne da Bersani ne da Franceschini, persone che stimo e ho apprezzato per quello che hanno fatto. Loro rappresentano le due facce della stessa medaglia. Se poi la Serrachiani vorrà spendere insieme a voi la sua notorietà allora io credo che i mulini a vento saranno spazzati via dal tornado che si abbatterà sul PD.  Ci sono tra di voi persone di assoluto valore uno su tutti Giuseppe Civati,  che come te ho conosciuto da pochi mesi e mi ha colpito per competenza, capacità d’analisi, ironia, e anche pensiero e proposte politiche. Il suo ultimo libro è una lucida  un’autopsia dello stato del PD, e contiene in nuce anche un progetto di PD che è quello che molti elettori avevano sperato di avere dai dirigenti che avevano progettato e fondato il PD. Il mio sogno è che ci possa essere l’accoppiata Civati – Serracchiani  a sconvolgere la politica italiana. Cambierebbe la storia del PD, la politica italiana, e il Berlusconismo diventerebbe antiquariato. L’uno in Italia, l’altra in europa  a dare una nuova identità e un nuovo profilo politico a 360 gradi al PD.

Tornerebbe l’entusiasmo e l’orgoglio di appartenere ad un partito che avesse il coraggio di rinnovarsi. Se poi fosse Debora a candidarsi come molti chiedono, mi rimarrebbe l’amaro in bocca. Mi piacerebbe che la nuova politica rispettasse gli impegni che si prendono, e le cose che si dicono. E’ uno dei motivi per cui la candidatura di Franceschini mi fa rabbia e mi amareggia. Non c’è più nessuno che alle parole fa seguire i fatti. In fondo Franceschini ha costruito la sua segreteria e la campagna elettorale sull’assunto della verifica tra quello che si dice e poi i fatti conseguenti. Siamo stufi di questa politica che ci accomuna terribilmente alla destra maestra nel cambiare e negare ciò che dice anche solo un’ora prima. Chi è cresciuto nella rete sa il pericolo che corre per la sua credibilità personale a cambiare faccia o opinione. La rete costringe il politico ad essere migliore ad essere più attento e soprattutto ad avere il contatto con le persone normali non necessariamente i funzionari di partito.

Ecco questo è il mio pensiero e per quello che mi sta intorno il pensiero di molti aldilà dei nomi che ovviamente sono personali. Provateci, dateci la possibilità di votare liberamente, come non è mai successo. Vogliamo primarie libere, non preconfezionate come è accaduto fino ad ora, soltanto dandoci la libertà di voto si realizzano i cambiamenti, lo dimostra Firenze e anche l’iran. Fate gruppo tutti insieme e fate nascere il PD, dillo a Debora da sola sarà impossibile cambiare veramente. Tutti insieme potrete dare una speranza a noi che siamo arrivati alla soglia del soffocamento per mancanza d’aria e speranza.

Grazie, Marco

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3 commenti su “Gli umori della base

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