Ma ha letto, del giscàr?

Visto che in questi giorni siamo in argomento (poi scriverò una cosa più articolata sui reali limiti dei blog, e di quelli italiani; ma non in paragone con gli assai peggiori difetti del giornalismo tradizionale) volevo notare un caso esemplare della differenza di interessi tra chi fa informazione online (e chi la legge) e chi fa i giornali (e chi li legge): ovvero la notizia che Valery Giscard D’Estaing abbia scritto un libro da cui si evincerebbe la possibilità di un suo flirt con Lady Diana. La notizia era una fesseria portentosa, ma soprattutto – malgrado sui quotidiani sia arrivata persino in prima pagina – agli occhi dei frequentatori di internet era assolutamente irrilevante. Nessun link, nessun commento, inesistente nelle classifiche dei temi più discussi. E invece, è esattamente il genere di background in cui è cresciuto chi fa i quotidiani: personaggi istituzionali di generazioni passate, di culture passate, case regnanti, pettegolezzo, roba di cui discutere a Cortina mentre si raffredda il vin brulé.

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro