Farsi le obiezioni da soli, e smontarsele

Dei molti imbrogli e infantilismi dialettici che dirottano il 95% dei dibattiti italiani, ce n’è uno particolarmente abusato, particolarmente stupido, e particolarmente colpevole nel negare ogni possibilità di comprensione le cose: è quello per cui si deforma l’obiezione dell’interlocutore e la si rende evidentemente sciocca, per poterla smontare facilmente e mostrarsi nel giusto. Gli esempi fioccano a ogni livello, e stamattina ne ho trovati due sui giornali.
Uno è quello usato nelle ultime settimane per giustificare l’assenza del PD dalla manifestazione di sabato. Argomenti ce ne potevano anche essere, ma l’espressione noiosamente ripetuta da Bersani, Bindi e compagnia – “il Pd non deve mettere il cappello sulla manifestazione” – è particolarmente insulsa e particolarmente fuori contesto. Nessuno chiedeva di mettere nessun cappello. Se Bersani avesse detto “il PD è favorevole a questa iniziativa e io sarò alla manifestazione” nessuno sano di mente lo avrebbe accusato di “mettere il cappello”, e lui lo sa. Sarebbe semplicemente andato alla manifestazione, che è quello che gli si suggeriva, in quanto leader del maggiore partito di opposizione, e la manifestazione sarebbe rimasta il No-B day viola di quelli di Facebook.
Un altro esempio dello stesso metodo argomentativo sta nelle parole che Giancarlo Caselli avrebbe pronunciato a “Che tempo che fa”: “Non si può, nel caso di Spatuzza, dire che avrebbe detto la verità su via D’Amelio e sul resto dire pregiudizialmente che non va preso in considerazione”. Ora, ovviamente, nessuno dice “pregiudizialmente” che non vada preso in considerazione (non foss’altro perché nessuno ritiene sensato dire cose “pregiudizialmente”): quello che molti dicono è altro, e cioè che va preso in considerazione, e se non ci sono prove a conforto, archiviare la questione.
Quindi quello che fanno Bersani e Caselli è sostenere due cose su cui siamo tutti d’accordo: il PD non deve mettere il cappello sulle manifestazioni spontanee e i pentiti non vanno ignorati pregiudizialmente. Ma le obiezioni vere le hanno eluse, fingendo di rispondere. Trucco noioso, e sfinente.

Update: ho usato il condizionale su Caselli perché ho tratto la citazione dai giornali. Mi dicono che in tv abbia detto anche cose più esaurienti.

Next update: Giovanni Fontana mi insegna che in inglese il suddetto trucco dialettico ha un nome: “straw man fallacy“.

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Un commento su “Farsi le obiezioni da soli, e smontarsele

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