Alexander Stille è un giornalista americano che da molti anni scrive criticamente di Silvio Berlusconi e del suo governo, e viene sempre ascoltato dalla stampa estera su questo tema. Lavora anche per Repubblica, ha scritto un libro che si chiama “Citizen Berlusconi” per cui è stato querelato (e assolto) da Fedele Confalonieri, ed è stato ospite di AnnoZero dove ha litigato assai con l’avvocato Ghedini.
Insomma, un campione del giornalismo antiberlusconiano, anche se meno presenzialista di alcuni suoi più celebri colleghi. Che saranno saltati sulla sedia leggendo ieri, su Repubblica, il suo giudizio sull’amministrazione della giustizia in Italia.
Quindi, anch’ io provo una forte inquietudine davanti al verdetto (Knox, ndb), così come provo inquietudine davanti tanti casi italiani simili: penso al “mostro di Firenze”, con le tante piste false (ma “sicure” al momento dei fatti), penso al delitto di Cogne, all’ omicidio di Marta Russo, al caso Sofri e alle stragi, dove spesso gli imputati sono cambiati a ogni nuova versione dei fatti, prove importanti sono scomparse e alla fine non si è arrivati mai alla certezza che giustizia è stata fatta. In questi casi, come nel caso Knox, non scommetterei cento euro sul fatto che la giustizia italiana sia stata in grado di identificare i veri colpevoli.