La banda larga a Helsinki

Questa intervista con il ministro delle comunicazioni finlandese Suvi Linden è uscita sull’ultimo numero di Wired.

Pronto?
Chi parla?
Mi chiamo Luca Sofri, mi hanno dato il suo numero all’Associazione della Stampa Estera, avevo chiesto il riferimento di un inviato finlandese…
Beh, io ormai vivo a Roma da molto.
Ma magari può aiutarmi: io volevo qualche informazione sulla signora Suvi Linden, il ministro delle comunicazioni finlandese, che dovrei intervistare sulla questione della banda larga.
Beh, non la conosco di persona, ma mi pare che se ne stia occupando seriamente. Cosa voleva sapere?
Niente in particolare, ho già letto molte cose su di lei. Volevo solo assicurarmi che non ci fossero cose che dovrei sapere, che magari non sia un’incompetente arrivata lì per caso, o per qualche motivo meno nobile: ho visto che era una campionessa di tuffi…
Nooo, in Finlandia non succedono queste cose. Quello attuale è un governo di centrodestra, ma è un centrodestra moderno. E in Finlandia i politici, più o meno bravi, sono comunque seri e professionali.
Ok, non giri il dito nella piaga: mi basta. Grazie mille.

Pronto?
Sì?
Buongiorno, mi chiamo Luca Sofri, per quell’intervista al ministro Linden…
Ah, sì, grazie di avermi chiamata. Ho visto il suo appunto sulle questioni di cui voleva parlare col ministro, le chiederei solo di trascurare la domanda sulle dimissioni da ministro della Cultura, che non mi sembrava rilevante.
Ah. Sa, io trovo rilevante qualunque cosa quando intervisto qualcuno, e avevo letto della storia dei finanziamenti accordati al golf club di cui lei stessa era socia, e della sua decisione di dimettersi…
Sì, ma è una storia di cui il ministro non ama parlare. Eventualmente chieda pure a me qualunque informazione di cui abbia bisogno, la prego.
D’accordo, lo farò. Grazie.

Buongiorno signor ministro delle Comunicazioni. Anche in Finlandia il suo ministero di deve occupare quasi solo di televisione?
No. Il progetto maggiore a cui abbiamo lavorato in questi tre anni è stata l’informatizzazione delle amministrazioni pubbliche, della scuola, della sanità. Il mio lavoro si svolge molto in coordinamento con gli altri ministri su ciascuno di questi settori. E il piano sulla banda larga è essenziale a questi obiettivi.
Ci spieghi il piano sulla banda larga. A che punto è?
Il governo finlandese ha approvato una legge che prescrive che ogni abitazione sia raggiunta da una connessione minima di 1 mega al secondo entro luglio dell’anno prossimo. Attualmente il 96% delle abitazioni può avere accesso a una connessione ADSL: a fare uso di una connessione a banda larga al momento è il 31%, concentrato nelle città. Abbiamo anche lavorato molto sulla copertura da parte di un network 3G per la connessione tramite mobile.
Un mega non è un po’ poco?
Aspetti. La richiesta agli operatori telefonici di fornire connessioni a un mega sul 100% del territorio serve a stabilire che non stiamo parlando solo di opportunità di business, ma di un servizio a cui hanno diritto tutti. La fase successiva del progetto prevede di ottenere una velocità di 100 mega al secondo per il 2015, attraverso una rete a fibra ottica da cui il 99% di abitazioni, uffici e aziende disterà al massimo due chilometri.
Ci sarà bisogno di un grande lavoro sull’infrastruttura esistente…
Questo lo valuteranno gli operatori telefonici, la legge impone loro la fornitura di un servizio, ma li lascia liberi di applicare le tecnologie che ritengano più efficaci. Ma durante questa amministrazione e la precedente è stato già fatto un buon lavoro sulle infrastrutture.
Chi paga per tutto questo?
Gli operatori telefonici. Nessuna spesa di denaro pubblico. Mentre sull’obiettivo del 2015 lo stato interverrà per circa il 5%, per ottenere la copertura delle aree più costose da raggiungere dalla fibra ottica. Parliamo di 200 milioni di euro.
Ci sono state opposizioni al progetto?
Da parte degli operatori, che si lamentano dei costi e dei guadagni a loro dire insufficienti. Tenga conto che in Finlandia le compagnie telefoniche sono moltissime. Ce ne sono tre maggiori, ma poi moltissime che lavorano localmente. Tra le forze politiche finlandesi c’è stato invece un ampio consenso sull’importanza di una rete diffusa e affidabile.
Uno immagina che la Finlandia abbia un apopolazione molto disseminata sul territorio…

Certo, ma non deve pensare a isolati eremiti in mezzo alla neve. Ci sono aziende agricole lontane dai centri abitati che hanno bisogno di una rete efficace per sfruttare le nuove tecnologie di produzione e gestione. E poi stiamo lavorando molto sul distant learning. Abbiamo nuclei abitati in cui non c’è un numero sufficiente di studenti per mantenere una scuola, e la rete evita loro grandi e dispersivi spostamenti.
In effetti, pensavo a isolati eremiti in mezzo alla neve…
No. L’85% dei finlandesi usa il net banking. Abbiamo programmi su cui investiamo molto rispetto all’alfabetizzazione informatica degli anziani. Cerchiamo anche di fare un grande lavoro di informazione sui pericoli e la criminalità.
Ho letto che l’anno scorso ci sono state molte polemiche su un progetto di filtri sui contenuti online: molti hanno accusato il governo di intenzioni censorie…
La libertà dei contenuti su internet è una materia molto delicata e su cui limitare al massimo gli interventi. Ci sono rarissime eccezioni, una delle quali è la pornografia infantile. E la questione è complicata dal fatto che molti di questi contenuti sono ospitati fuori dalla Finlandia. Gli operatori adesso possono filtrare anche quelli.
Però questi filtri…
Aspetti. Gli operatori telefonici applicano i filtri basandosi su richieste della polizia. All’inizio sono stati fatti degli errori, e si censuravano anch epagine innocue. Ma ora la polizia ha migliorato i criteri e le tecnologie e le controindicazioni dovrebbero scomparire. Guardi…
Mi dica.
Internet ha cambiato al mondo e ci ha facilitato la vita e le comunicazioni: non possiamo pensare a uno sviluppo che prescinda questo, uno sviluppo che riguardi tutti. Per questo penso che debba essere paragonato a un diritto fondamentale e per questo stiamo lavorando. Ma non possiamo nasconderci però che la rete, come è inevitabile, ospiti anche rischi e pericoli su cui bisogna aiutare i cittadini a tutelarsi.
Avete avuto contatti e confronti con altri paesi europei sul progetto della banda larga? Con il governo italiano?
I miei colleghi europei sono molto interessati a quello che stiamo facendo. In Olanda stanno facendo un bel lavoro sugli stessi temi.
Quante donne ci sono nel governo finlandese?
Dodici. Su venti ministri.
Ho letto che è arrivata sul podio in diversi campionati nazionali di tuffi, da ragazza. Come è arrivata al ministero delle telecomunicazioni?
Beh, avevo sedici anni, a quei campionati. Sono in parlamento dal 1995. E avevo studiato informatica all’università: nell’85 avevo un Commodore 64.
Da: Luca Sofri
Oggetto: Interview w. Minister Linden
A: ****
Cara ****, grazie dell’assistenza. La conversazione col ministro è stata interessante e proficua. Le chiederei se ha una risposta da darmi rispetto alle ragioni delle sue dimissioni da ministro della cultura, nel 2002. Luca Sofri

Da: ****
Oggetto: Re: Interview w. Minister Linden
A: Luca Sofri
Caro Luca, grazie a lei e cari saluti.

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