L’omertà reciproca dei due partiti maggiori sulla violazione del divieto di terzo mandato per i governatori è forse finalmente superata?
«Formigoni — attacca Bersani — se voleva, poteva togliere un po’ di burocrazia per la presentazione delle liste. Non lo ha fatto per non recepire la legge dello Stato che impedisce il terzo mandato». Vecchia storia.
Benvenuto a Bersani (e benvenuto al Corriere, che della “vecchia storia” non si è mai occupato se non per un erroneo e fugace accenno di Sergio Romano, un mese fa).
La replica di Formigoni è secca: «È il caso che Bersani alzi, come sa fare, il tono del confronto politico senza ridurre tutto a dietrologie e banalizzazioni. Forse al segretario del Pd, troppo impegnato nello sforzo titanico di tenere i rapporti a livello nazionale con alleati scomodi e riottosi ai tentativi di metterli in riga, è sfuggito che a Bologna la Giunta del Presidente Errani, che è al terzo mandato come me, si è ben guardata dall’approvare la nuova legge elettorale, prevista dallo Statuto entrato in vigore addirittura nella legislatura precedente».
E benvenuto pure a Formigoni.
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