Notizie che non lo erano

Giovedì, quando dopo una lunga e concitata attesa i giudici della Corte di Cassazione hanno annunciato la loro sentenza nei confronti di Silvio Berlusconi, molti di coloro che curavano la diretta in tv, o la commentavano su internet, sono stati ingannati per qualche secondo e hanno creduto e affermato che la condanna fosse stata annullata. In realtà i giudici avevano annunciato per primo l’annullamento con rinvio della decisione sui tempi dell’interdizione dai pubblici uffici per Berlusconi, ma hanno poi proceduto nel confermare la condanna.
Venerdì molti siti internazionali e telegiornali e giornali radio hanno citato con allarme le parole del nuovo presidente iraniano – accolto finora come un possibile riformista – nei confronti di Israele, definito “una ferita da ripulire” o in altre versioni “un corpo estraneo da estirpare”. Ma poche ore dopo le parole sono state smentite: Rowhani aveva detto che “il sionismo è una ferita nel mondo musulmano”, ma nel video del suo intervento pubblico il resto delle parole minacciose non c’era.
Domenica scorsa il Corriere della Sera ha spiegato che «Secondo quanto scritto da parecchie testate infatti una deputata friulana grillina avrebbe devoluto il suo stipendio da parlamentare a favore delle famiglie indigenti delle vittime di femminicidio. Nel comunicato si legge: “La parlamentare e’ stata eletta per la prima volta alla Camera dei Deputati a febbraio 2013. A darne notizia è l’Associazione vittime femminicidio (Avf), con sede a Milano, che definisce la sua intenzione “ammirevole e di grande significato morale etico e sociale”». Ma, ha svelato ancora il Corriere, «peccato che non esistano parlamentari del M5S elette in Friuli di sesso femminile. E peccato che le deputate a Cinque Stelle – così come il loro ufficio stampa – smentiscano la notizia».

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