Da un paio di settimane gira nelle radio “One day I’ll fly away”, cantata da Bianca Atzei in modo non memorabile. È perché questa versione è stata usata per una fiction da Anna Karenina (anche questa non memorabile, a quanto leggo). La canzone però è di una bellezza eccezionale ed è un peccato non recuperarla come merita: quando dico “come merita” mi riferisco a due versioni in particolare.
“One day I’ll fly away” è del 1980: la scrissero Joe Sample e Will Jennings, già autori insieme di altri pezzi pop-soul (“Street Life” dei Crusaders su tutti). Jennings poi, è quello che si è inventato sia la grande baracconata di “My heart will go on” che vere meraviglie come “While you see a chance” con Steve Winwood o “Tears in heaven” con Eric Clapton. “One day I’ll fly away” la cantò e registrò allora Randy Crawford, e andò abbastanza bene in molte parti del mondo. Ma divenne famosissima con la versione di Nicole Kidman nel film “Moulin Rouge”, che aggiungeva molta enfasi – facendo suonare un po’ povera quella di Crawford – ma con grande delicatezza insieme. Quando la rifece in modo simile Kimberley Walsh, un anno fa, esagerò e venne una svenevole cosa da circo: quasi la rovinò, se fosse possibile rovinarla.
La seconda versione che dovete recuperare è quella, stupenda, di Keith Jarrett e Charlie Haden, pianoforte e basso, del 2010: che invece è tutta delicatezza e commuoversi con le cuffie in metropolitana.