Come giustamente fa notare Claudio Cerasa, c’è un intoppo interessante nel percorso verso la candidatura di Matteo Renzi (o di qualunque altro iscritto al PD) alle primarie per la premiership, candidatura a cui Renzi oggi ha alluso più concretamente. Ed è quello che dice lo statuto del PD.
Qualora il Partito Democratico aderisca a primarie di coalizione per la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri è ammessa, tra gli iscritti del Partito Democratico, la sola candidatura del Segretario nazionale.
Insomma alle primarie, il candidato del PD è solo il segretario, e nessun altro: per statuto. Poi lo statuto viene violato ogni giorno a colazione, nel PD, però è interessante che per partecipare alle primarie, occasione di allargamento della scelta e di partecipazione, un candidato debba NON essere iscritto al PD, no?
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In un certo senso la fuoriuscita di Renzi dal Pd è già iniziata, prima di tutto con la rottura con Civati. Renzi si è isolato proprio da quei 30-40enni del Pd che sarebbero i suoi alleati naturali. Di fatto Renzi il Pd ce lo ha contro, come nota il post precedente di Luca Sofri in questo blog. Che poi di qui alle primarie di coalizione lo statuto del Pd venga riformato non è da esculdere, ma riformato nel senso tradizionalista e verticistico bersaniano, non nel senso di ulteriori aperture…
…alla Heller…
“è interessante che per partecipare alle primarie […] un candidato debba NON essere iscritto al PD, no?”
Interessante ma non fuori dal mondo. Per me poi e’ anche la scelta piu’ ragionevole visto che il segretario del PD e’ gia’ stato scelto tramite primarie.
Altrimenti si dica che la carica di segretario del PD dura un anno e si facciano primarie ogni 12 mesi.