Più vicino ai marciapiedi, dov’è vero quel che vedi

Stamattina sulle pagine milanesi del Corriere c’è una gran campagna contro il “degrado” della zona Garibaldi, soffocata da traffico, cantieri, locali pubblici invadenti, spaccio, casini vari. Ti viene da fare del moralismo facile sul fatto che due pagine sul degrado di Quarto Oggiaro non si vedono tanto spesso, e che è più facile indignarsi per il quartiere dove stanno la redazione del Corriere e metà dei salotti locali: ma è anche vero che le condizioni delle cose più belle ci sono sempre più care di quelle delle cose più brutte, comprensibilmente.

Ma non è di questo ce volevo scrivere: il fatto è che tra le molte illustrazioni a corredo del degrado ce n’è una che mostra “automobili parcheggiate sul marciapiede”. E a voi che chiamate da fuori Milano questo sembrerà indubbiamente un segno di inciviltà, perchè conservate uno sguardo equilibrato sulle cose. Ma a Milano le cose stanno diversamente, e io che sono qui da soli otto anni ancora fatico ad abituarmi.

A Milano, si parcheggia sui marciapiedi. Attenzione: non è un costume incivile praticato in spregio della legge, o su cui la legge chiude un occhio. A Milano, i marciapiedi servono per parcheggiare. Ufficialmente. Legalmente. Quella è la loro destinazione d’uso primaria. Se poi resta spazio anche per camminarci, tanto meglio. Ma non è detto. Ricordo vagamente che sia stato il sindaco Albertini a sdoganare ufficialmente la pratica e a dire ai milanesi: “ok, da oggi parcheggiare sui marciapiedi è consentito”; ma non ero ancora qui, e i milanesi di più lungo corso mi potranno correggere.

Quindi, a Milano, i marciapiedi sono affollati di automobili. Anche perché – e qui sta l’apice dell’assurdo – il parcheggio sul marciapiede è più ambito di quello lungo la strada. Come vedete da questa foto – familiare per i milanesi: qui tutte le strade sono così – il paradosso è che per un rigurgito di pudore, i marciapiedi non sono stati regolati e lottizzati per il parcheggio: col risultato che se parcheggiate lungo la strada dovete essere o residenti o pagare, oppure rischiate una multa (e gli ausiliari sono solertissimi); ma sul marciapiede, liberi tutti. Ci sono alcune strade dove la sera – quando gli uffici sono vuoti e la densità di auto si è alleggerita – le strade sono sgombre e i marciapiedi accatastati di automobili.

Abituato alla rassegnazione dei milanesi, temo di non essere stato chiaro abbastanza, e insisto: quello nella foto è un marciapiede grande abbastanza da consentire il passaggio dei pedoni comunque, benchè la strada tutta sia imbruttita dallo spettacolo di ferraglia. Ma lo stesso avviene su marciapiedi assai più ridotti, su cui le auto stanno legittimamente e le persone sono costrette a camminare in strada.

Non credo che mi abituerò mai: Milano – dove vivo benissimo e comodamente – è una città brutta, non ha un fiume, non ha l’acqua, ha pochissimi posti ospitali e amabili, malgrado sia la più internazionale delle città italiane. Ogni volta che vado in un’altra grande città del mondo, a un certo punto mi guardo intorno e mi chiedo perché Milano non possa essere un po’ bella anche lei (avrei dovuto vivere altrove, direte voi: forse, ma davvero non si sta male qui, se uno non ci pensa). Ieri poi ho visto “Due giorni a Parigi”, in cui il padre di lei riga le macchine appena parcheggiate un po’ male sul marciapiede. E qualche giorno fa ho letto l’articolo di Repubblica sul progetto di piantare migliaia di nuovi alberi a New York. Provate a pensare alla strada della foto – modello di mille simili strade milanesi – senza le auto sui marciapiedi e con gli alberi al loro posto, uno ogni dieci metri. Cominciamo col sindaco – quella che con i sorrisoni nei manifesti elettorali e le promesse di letizia urbana – che domani annuncia che i vigili multeranno chi parcheggia fuori dagli spazi, marciapiedi compresi.

Certo, direte voi, e le macchine dove le mettiamo? Sapete che c’è? Cavoli vostri. Anzi nostri. Io faccio fatica già ora, le rare volte che la muovo – e non la metto sul marciapiede mai – e se mi liberate i marciapiedi e piantate degli alberi sono pronto a faticare anche di più, metterla in un garage, pagare, vedete voi. In giro è pieno di gente che va in macchina a sproposito e per pigrizia, e la circolare del tram è quasi sempre semivuota e quasi sempre puntuale ed efficiente. Chissenefrega, sgombrate i marciapiedi.

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Un commento su “Più vicino ai marciapiedi, dov’è vero quel che vedi

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