Quando parliamo di gerarchia delle notizie

Se un medico inglese vince il Nobel per gli studi sulla fecondazione artificiale, i siti dei quotidiani italiani tengono la notizia e le spiegazioni in apertura per non più di una mezz’ora. Se il Vaticano attacca il Nobel al medico inglese, questo sì che è importante: le aperture ne parlano già da quasi due ore e vedrete.

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15 commenti su “Quando parliamo di gerarchia delle notizie

  1. norway

    Mi cade schifato dalla mano ogni giornale italiano insulta il mio capire m’opprime di mode, modi, psicologia per conti che devono tornare.. ah! le monde! Ah! giovanni lindo!

  2. Raffaele Birlini

    Parliamo anche di come vengono confezionate le notizie, questo è un caso molto interessante. Abbiamo un professore di bioetica, anzi due, e il presidente di una istituzione accademica che si occupa di problemi di bioetica.

    Essi elencano punto per punto i motivi per cui ritengono che l’assegnazione del nobel non ha tenuto conto del parere di chi considera irrisolte le questione etiche legate alla procreazione artificiale umana. Nonne-mamme, uteri in affitto, mercato di embrioni, di questo parlano.

    Cosa riportano i giornalisti? Vediamo i titoli. Il Vaticano attacca, tuona, si scaglia, lancia anatemi. Vaticano contro medicina. Vaticano accusa padre dei bebè in vitro. Vaticano infuriato. L’ira del Vaticano. Il Vaticano scomunica.

    Sembra che si tratti di preti che urlano dal pulpito invitando al rogo, che ti spruzzano addosso l’acqua santa ordinando al maligno di abbandonare al tuo corpo, che invocano pioggie di fuorco sulla testa degli iniqui.

    Invece si tratta di studiosi di bioetica che cercano di aprire un confronto su temi che vanno al di là della faccia contenta di chi riesce ad avere un bambino anche se naturalmente non potrebbe farlo. Che non si può fare tutto quello che tecnicamente è possibile fare senza interrogarsi su quanto sia giusto o meno.

    I bioetici hanno detto “fuori luogo” e “profondo dolore”, perché i giornali ne approfittano per creare casino tutte le volte che possono? Si divertono a creare tensione affinché le gente finisca per accoltellarsi per strada? Dove caspita è l’etica professionale dei giornalisti: la categoria più odiata dopo quella degli avvocati?

    A leggere certi giornali sembra quasi che i cristiani stiano progettando attentati e pianificando regimi teocratici. Robe da matti.

  3. dmaneschi

    il telegiornale svedese ha riportato la notizia cosí:
    2 minuti sul profilo del premio Nobel, cosa significa e perché la notizia é uscita prima del dovuto
    2 minuti e mezzo su una famiglia che ha potuto avere tre figlie solo grazie alla tecnica di fecondazione in vitro (con tanto di ringraziamento finale a Edwards)
    20 secondi sulle critiche della chiesa cattolica

    long way to go…

  4. piti

    La seconda che hai detto.

    Mi domando, se fossi una persona nata per mezzo della fecondazione artificiale, quanto sarei umiliato leggendo delle perplessità etiche di questa modalità. Il frutto di una scelta senza morale? E, al di là della eticità del mio (ipotetico) concepimento, il fatto che io esista, cammini, scriva boiate su un blog, mi soffi il naso e tutto quanto non riscatta la presunta debolezza morale del mio incolpevole inizio?

  5. Esau Sanchez

    D’accordo, siamo i soliti caciaroni, mi chiedo però perche’ io, lettore del Post, non debba trovarci la notizia del Vaticano, nemmeno in breve.

  6. Sir Robin

    Ma: un giornale fa, anche, immaginario, in un certo senso letteratura, declina le sue notizie attraverso una narrazione condivisa. E deve vendere. O No?
    Allora, due cose:
    – la felicità non fa notizia
    – siamo in Italia
    cioè:
    sì, bello e bravo quel professore inglese, la sua storia, ha vinto un premio. Evviva. Ma poi?
    Che il Vaticano attacchi il Nobel *è* una notizia di per se che merita una attenzione sua. Specie in Italia perché, bene o male, il Vaticano è in Italia (non il contrario) e noi siamo italiani e forse anche laici.

  7. spago

    Quando si teneva il dibattito su Elauana Englaro, se considerare o meno cure mediche rifiutabili, idratazionee alimentazione, e sulla possibilità che si svegliasse e su come si sarebbe svegliata, (o anche in occasione del referendum sulle staminali) i giornali riportavano, se va bene, le opinioni a confronto di uno scienziato che la pensava in un modo e di uno che la pensava in un altro. Apparentemente giusto, ma in realtà profondamente sbagliato: infatti il confronto avrebbe dovuto essere corredato di una didascalia che specificasse che uno di quei due pareri rappresentava oltre il 90% della comunità scientifica, l’altro un’esigua minoranza. L’assenza di questa precisazione fondamentale lasciava pensare che le opinioni fossero più o meno equivalenti, intorno al 50 e 50.. Questa è la normalità dei giornali! Certo che la comunità scientifica è divisa, ma a questa stregua si può anche dire che la comunità storica è divisa sull’olocausto.. sì ma la divisione è mille a uno

  8. dmaneschi

    il Vaticano ha il diritto di dire la sua e i giornali devono riportare e constatare quella che in effetti e’ una notizia. ma non farsi in quattro per avvallare e supportare le opinioni della chiesa come succede spesso da noi. o intervistare pseudoscienziati per dargli un’aria di credibilita’

  9. Lorenzo C.

    Beh, al lettore medio frega poco del nobel (specialmente in un paese in cui è illegale quel tipo di fecondazione artificiale!) e trova ben più succulente le notizie delle critiche vaticane, tutto qui.

  10. Lazarus

    Allora un giorno la sinistra dovrebbe essere solidale con il vaticano per le bestemmie (che improvvisamente sono diventate di destra, chissà perchè), il giorno dopo dovrebbe invece insorgere contro il vaticano per le critiche alla fecondazione artificale (che pare sia di sinistra). Di destra? di sinistra?
    dio, quanto mi manca Giorgio Gaber

  11. Denis Brandolini

    @Lazarus A me il senso sembra piuttosto “Diamo il giusto peso alle sparate vaticane a prescindere del bersaglio”. E il giusto peso, sulla bestemmia in barzelletta come sul Nobel in questione, sarebbe zero.

  12. spago

    Chissenefrega di cosa dovrebbe fare la sinistra…
    Ma cmnq chi è insorto contro la barzelletta di berlusconi che fiiva con una “bestemmia” è un ipocrita bacchettone che non ha niente da fare nella vita. Invece la fecondazione artificiale è un argomento molto più serio, e andrebbe difeso, affermando che si può sì esprimere qualunque opinione e valutazione morale, ma partendo dalle verità scientifiche e senza falsificarle. Inoltre se il vaticano è libero di criticare noi siamo liberi di ricriticarlo a nostra volta. Chi sceglie di scendere nell’agone politico non può pretendere di non essere messo in discussione come sono costantemente e giustamente messi tutti gli altri.

  13. spago

    Il problema del vaticano è che le sue non sono opinioni.. ma affermazioni morali perentorie, fatte da chi crede di essere lo speaker di Dio in terra.. non è che questa gente su questi argomenti etici accetti la discussione, lo scambio di opinioni e la possibilità di rivedere le proprie idee e convinzioni come qualunque persona norrmale.. Pretendono di tenere un piede fuori e uno dentro.

  14. Raffaele Birlini

    @Piti Non puoi trattare i problemi di bioetica (ad esempio un bambino come prodotto qualsiasi, ordinato-progettato-costruito-immagazzinato-consegnato) che solleva il concepimento in vitro come fai tu, in termini di possibili sensi di colpa della persona frutto del concepimento artificiale.

    Altrimenti potresti fare lo stesso, che so, per lo stupro. Perché non facciamo che i maschi possono stuprare tutte le donne che gli capitano a tiro per fare in modo che nascano bambini? Dovrebbe forse sentirsi in colpa qualcuno per essere nato in seguito a stupro?

    I professori di bioetica che hanno criticato la scelta del comitato premio Nobel hanno elencato dei punti ben precisi (mi chiedo se qualcuno li ha letti o se è sufficiente schierarsi contro il Vaticano qualunque cosa gli venga attribuita), in nessuno di essi si parla di colpa, tantomeno di peccato, del concepito in vitro o dei suoi donatori di materiale genetico o dell’utero che l’ha ospitato.

    Se le questioni etiche come questa fossero semplici, risolvibili facendo ricorso al buon senso e una licenza di quinta elementare, si potrebbero risolvere al bar, basterebbe chiedere al primo che passa, non ci sarebbe bisogno di studiare e diventare professori di bioetica, per vedersi sfruttare da giornalisti – dico giornalisti perché non voglio dire parolacce – come ennesima occasione per sbertucciare il Vaticano e quei bigotti per definizione dei credenti, che tanto i cristiani non reagiscono, mica sono talebani.

    Ok, oggi sono un po’ sul nervosetto, può capitare. Ormai l’ho scritto, lo mando.

  15. osellame

    caro spago, sul fatto che sui temi etici da parte “progressista” vi sia una capacità di “accettare la discussione, lo scambio di opinioni e la possibilità di rivedere le proprie idee e convinzioni come qualunque (!) persona normale” avrei parecchio da ridire. Quando mi va bene, sono uno che odia le donna, che gode nel veder soffrire i malati e nel vedere le coppie senza figli. Ma comunque non è questo il punto: Luca Sofri ci dice una cosa sacrosanta quando si pone il problema della gerarchia delle notizie. Ieri Repubblica pubblicava in prima pagina, come se fosse la notizia, la reazione vaticana con tanto di articolo della Mafai e non penso che l’abbia fatto per ossequio al magistero della chiesa. Il punto è: non è che i giornali se la cantano e se la suonano da soli? in parole povere: perchè un giornale non clericale mi fa 2 paginoni sui pensieri del vaticano e poi mi fa un pistolotto sull’ingerenza della chiesa? il tema è alquanto interessante

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