Consegnare le pecore al lupo

Dirò una cosa popolare. Io – che per fortuna di ben poco dispongo – non so se sarei così disponibile con le mie eventuali ricchezze ad aiutare le difficoltà del mio paese in questo momento: ci ho pensato mentre leggevo del ricchissimo Warren Buffett che protesta che lui e altri ricchissimi pagano tasse troppo basse negli USA. Ho letto un commento che sottolineava la differenza con i ricchi italiani: ma possiamo biasimarli? Sarei motivato, io, a fare la mia parte consegnando utili soldi a una maggioranza politica che finora ha dimostrato solo di saperli buttare o impiegare male? Non è questione di appartenenza, ma di esperienza: fossi un Warren Buffett italiano non mi fiderei, e destinerei i miei molti soldi a imprese benintenzionate e utili fuori dal controllo di un governo sciatto e incompetente come si è dimostrato questo. Non vi sembri in contraddizione con la mia solita insistenza a fare ognuno la sua parte: in questo caso la parte di un governo che ha in mano un paese in crisi e ha perso ogni fiducia è ritirarsi e fare scegliere agli italiani a chi consegnare i propri sacrifici e la propria disponibilità a collaborare in una situazione nuova. Con questo governo, sono buttati via e nessuno si fida.

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30 commenti su “Consegnare le pecore al lupo

  1. Sauron

    QUESTO governo? QUESTA maggioranza? O non piuttosto tutti quelli che si sono succeduti in 40 anni e più?
    La nostra miseria ha origini antiche.

  2. Daniele53

    Avessi i soldi di Warren Buffet semmai potrei lanciare un appello del tipo: Togliamo i voti a quesa manica di incompetenti, mille euro donati a chi o cosa preferite per ogni voto tolto.
    Inventiamo la nuova generazione (non solo per l’eta’) politica. Temo il peggio!

  3. stefano b

    In Italia i ricchi/benestanti pagano già abbastanza tasse. Il problema dell’Italia è che c’è una larga fetta di ricchi/benestanti, prevalentemente imprenditori o lavoratori autonomi, che nascondono buona parte dei loro introiti al fisco, non risultano perciò ricchi/benestanti e quindi non pagano quanto dovrebbero. Sono questi quelli che dovrebbero “fare la loro parte”. Ma visto che per decenni gli si è permesso di vivere sulle spalle delle tasse dei lavoratori dipendenti è chiaro che non hanno nessuna voglia di fare la loro parte. È arrivata l’ora che lo Stato li vada a prendere per le orecchie e li stani. Altro che supercondoni premio

  4. sombrero

    Già, perché con un governo efficiente ed onesto i ricchi farebbero la fila per donare i loro averi. Ma dai, su.

  5. unespressoprego

    Luca,
    Sfondi una porta aperta, anche se mi associo a Sauron nel dire che le cose andavano maluccio anche prima di questo governo.
    Sulla questione tasse e “contributo solidarietà” ci sono dei punti sistemici che vanno ricordati:
    1. I cittadini pagano le tasse per avere indietro dei servizi e per ridistribuire la ricchezza. Oggi di servizi se ne ricevono pochi e malfuzionanti, basti pensare alle attese di mesi per fare esami come mammografia o ecografia alle Asl. E la ricchhezza è mal redistribuita, tant’è che migliaia e migliaia di italiani lavorano in cococo o copro pagando l’Irpef ma senza alcuna garanzia (rinnovo contratto, ferie, indennizzo di disoccupazione) e nelle scuole le classi sono di trenta alunni, come ai tempi del Libro Cuore.
    2. Sull’evasione fiscale i quotidiani hanno pubblicato questi giorni numeri da capogiro. I governanti dicono che è per colpa degli evasori che le tasse sono così alte. Ma – dico io – è per colpa dei governi che ci sono gli evasori: controlli ridicoli, multe basse, sperperi stile Alitalia e privilegi della classe politica non invogliano certo a pagare le tasse.
    3. Gli aumenti di tasse di questa manovra non servono né a redistribuire meglio la ricchezza né a migliorare i servizi al cittadino. Servono a finanziare il debito pubblico, generato da una gestione irresponsabile delle casse dello Stato. Ma per “coprire” a lungo termine il debito pubblico ci vuole un Pil più alto frutto di crescita economica, e qui il notro governo è chiaramente incapace di fare alcunché.
    4. Il welfare state è alla frutta: cosa troppo e la popolazione invecchia. Sarebbe tempo di passare dal principio “tasse alte e servizi gratuiti” a “tasse basse e servizi a pagamento”.
    Così la vedo io.

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  8. alex

    Invece i soldi delle tasse pagate dai soliti noti (lavoratori dipendenti) vengono usati bene, vero? Ah già, ma i lavoratori dipendenti non hanno scelta, quindi che paghino. Poi i ricchi ci faranno sapere cosa vogliono fare coi loro soldi.

  9. heilandstark

    Diciamo che un commento del genere scritto da un Direttore di cosi’ lunga carriera mi fa venir la pelle d’oca pur in pieno Agosto (non in Italia per fortuna).
    Se capisco bene si sta dicendo di boicottare l’imposizione fiscale statale perché in disaccordo con le scelte della maggioranza. Quindi una volta che la MAGNIFICA ed ILLUMINATA sinistra arriverà al potere chi potrebbe prendersela con tutti coloro che non avendo fiducia in un Prodi o Bersani non volessero contribuire con i loro sacrifici?
    Caro Direttore se avesse intenzione di guidare un movimento serio di protesta al Governo allora ci sarebbero altri e ben più efficaci metodi che potrebbe utilizzare avendo editori e giornali a Sua disposizione.
    Ma si sa ad Agosto si puo’ pubblicare ogni cosa, tanto la gente è in vacanza.
    HS
    heilandstark.wordpress.com

  10. propositionjoe

    Il problema è che i ricchi in sto paese sono spesso evasori che quindi hanno convenienza affinchè qsta maggioranza vada avanti.

  11. spago

    Io dipendesse da me non darei un soldo a QUESTO governo e a QUESTA maggioranza. Oggi ricorrono a nuove tasse dicendo che non posso fare altrimenti.. ma se da vent’anni ci hanno detto che la ricetta era un’altra, che aumentare le tasse era un suicidio, che significava strangolare definitivamente l’Italia, che era un crimine, contro cui ribellarsi!? Se ci hanno spiegato che l’unico modo di sistemare l’economia, il bilancio, il debito, la disoccupazione, etc.. era diminuire le tasse! Che questo avrebbe dato una botta di vita a tutti, che avrebbe portato in realtà più gettito perchè si ricava di più tassando poco un’economia in crescita che molto un’economia morente!? Ma se proponevano addirittura la flat tax!? Ma hanno mai creduto alle proprie parole? Ma sono mai stati liberali? Ma quanto ci hanno preso per il culo?

    Oggi “non possono fare altro” che aumentare le tasse, fare la patrimoniale, chiedere contributi di solidarietà? Ma se la patrimoniale che fece Prodi l’ahnno sempre definita una rapina!!

    Non erano loro a spiegarci che c’erano altre soluzioni? La loro ricetta non consisteva nel liberalizzare e privatizzare, nell’alleggerire la spesa e il peso dello stato?

    Ricetta numero 1 per non aumentare le tasse: diminuire la spesa e vendere beni pubblici!
    Ricetta numero 2 legalizzare la prostituzione e tassarla!
    Ricetta numero 3 andare a toccare i finanziamenti al Vaticano, l’esenzione Ici, il sistema di assegnazione dei vari 8xmille e cose simili
    Ricetta numero 4 abolire il finanziamento pubblico dei partiti

    Se in cinque minuti mi sono venute in mente queste cose suppongo che a questo governo e a questa maggioranza in tanti anni di governo potesse venire mente ancora molto di più! O Sbaglio?

    Diverso sarebbe se i sacrifici li chiedesse Prodi, che non è mai stato un ultrà liberista, e che ha un’altra credibilità rispetto a Berlusconi.
    Prodi loro lo prendevano in giro per la confusione del suo governo.. ora chi è che sta facendo manovre su manovre una dopo l’altra e senza sapere dove si vada a parare? Sbaglio o nelle ultime settimane esponenti del governo in stato confusionale si sono aggirati dichiarando qualsiasi cosa e il suo contrario?

    Prima di tutto questo governo di buffoni senza idee e senza capacità deve andare a casa perchè ha tradito completamente il suo stesso programma e i suoi stessi elettori, poi noi cittadini faremo i sacrifici necessari.

  12. braccale

    @filippo ronco
    supponi ora che ci sia un blackout od un’avaria alle telecominicazioni di una certa area, o quartiere: con cosa compri merci, servizi, farmaci urgenti?

    Anche ammesso che sia un evento raro, è accettabile? E gli anziani che non sanno usare le carte o le perdono? devono aspettare 1-2 giorni prima di poter acquistare qualsiasi cosa?

    Mhhhm sistema perfetto, presto il difetto…

  13. Filippo Ronco

    @braccale

    Per i blackout ci sono i gruppi di continuità. Se questo fosse un problema reale il mondo finirebbe ad ogni temporale.

    Per quanto riguarda gli anziani, mi pare che la “social card”, per quanto inutile, l’abbiano imparata in un istante.

    Ciao, Fil.

  14. laura27

    Ma cosa si intende per : “di ben poco dispongo”? Difficile pensare che non siate una famiglia benestante. Certo i parametri della ricchezza non sono gli stessi per tutti. Pare che il benchmark per essere ricchi siano 90.000 euro lordi /anno, che diventano circa 3.500 euro netti la mese per un dipendente.
    C’è un qualche governo virtuoso da ricordare? Bersani ha stilato la sua contromanovra, interessante, ma poco credibile: ma cosa mai potrebbe privatizzare , ha appena votato contro la privatizzazione della gestione dell’acqua.
    A Milano il colore è diverso, ma la manovra è identica: tasse sicure da chi già le paga. Alleluia

  15. pizzeriaitalia

    Concordando sul fatto che non si tratta solamente di “questo ” governo… mi pare che una delle poche soluzioni efficaci (e impossibili) sia quello di affidare il governo pro-tempore ad una ONG. Poi, magari, funziona bene e la teniamo, eh?

  16. Bruno Martelli

    I soldi che si pagano con le tasse non vanno al governo, non vanno alla maggioranza, non vanno al Parlamento, ma vanno allo Stato. E quindi, di conseguenza, vanno a pagare ospedali, scuole, polizia, e a far quadrare dei conti che, anch’essi, riguardano lo Stato e le sue strutture. La distinzione fra Stato e Governo dovrebbe essere una delle prime importanti nozioni che si imparano a scuola, purtroppo però in Italia si ama fare confusione. Certo resto turbato nel vedere un importante e intelligente giornalista che sembra non capire questa distinzione elementare.

    La confusione fra Stato e Governo fa comodo a molti. Gli evasori si sentono legittimati dal non pagare le tasse, perché pensano che i soldi vadano ai “politici” quando invece vanno (appunto) a scuole, ospedali, etc. Puoi così evadere 10.000 euro e poi lavarti la coscienza regalando 200 euro ad “imprese benintenzionate”.

    Che poi il nostro governo sia di gran lunga il peggiore che l’Italia abbia mai avuto è un altro discorso. Io rispetto lo Stato e le sue strutture *nonostante* l’accozzaglia impresentabile di affaristi che siede nell’attuale maggioranza.

  17. v.s.gaudio

    IN UNA GUERRA CHE SI PERDE LA COSA MIGLIORE È LA FUGA!
    Se è uno stratagemma della “guerra per resistere”, non sarebbe meglio “Portar via la pecora quando capita sotto mano”? Se siamo nella “guerra confusa”, mi tira molto, è quasi uguale al suo, Sofri, questo: “Togliere la legna sotto il calderone”, anche se, me ne accorgo ora, è bellissimo “Chiudere la porta per acchiappare il ladro”. Ma, ahimè, siamo in una “guerra che si perde” e allora “la cosa migliore è la fuga”, ah, se ne avessimo e poterli portare anche noi offshore!

  18. johndoe

    Non sei il solo a pensarla così. Gira voce che non si trovi una cassetta di sicurezza disponibile in tutto il canton ticino, e sì che ne hanno di banche…

    Se posso permettermi, però, questa considerazione mal si concilia con l’affermazione del “noi siamo meglio”. Delle due l’una, o si rispetta il dovere civico oppure si va alla disobbedienza civile, ci si autodenuncia e si tenta in quel modo pannelliano di cambiare le cose.
    Le vie di mezzo solo teoriche sanno un po’ di “cattivi maestri” o di furbacchioni, senza offesa si intende, è solo la mia impressione.

  19. Massimo

    Concordo con unespresso. Qui non si tratta di giustificare gli evasori ma di prendere atto che i governi, questo peggio degli altri ma non da solo, sperperano i soldi delle tasse invece di restituirli sotto forma di servizi. Che poi le tasse vengano principalmente dai dipendenti è un fatto tecnico, se i dipendenti ricevessero il lordo e poi facessero la dichiarazione, cercherebbero di evadere pure loro. Mi sembra giusto, quindi, pretendere una spesa più oculata da parte dei governi al di là del problema della evasione. Se ci fosse meno evasione probabilmente ci sarebbero più spesa e ruberia di oggi, semplicemente, senza reali vantaggi per i cittadini. Per questo, a mio parere, la patrimoniale è, non solo inutile, ma dannosa, perché fornisce altri alibi di sperpero. La soluzione è il pareggio in Costituzione a meno di decisioni estreme prese a maggioranza qualificata.

  20. spago

    Le manovre finanziarie, le riforme, le leggi le fa il governo non lo Stato. Quando una classe dirigente fallisce completamente, prima di investire nuovi soldi è buona cosa cambiare i dirigenti. I soldi che guadagniamo con il lavoro ci costano tempo e fatica, ne affidiamo parte allo Stato perchè li usi al meglio per assicurarci tutta una serie di servizi: hanno un costo le istituzioni, ha un costo la politica, il welfare, l’apparato statale etc.. Ma concretamente chi dirige, chi amministra lo Stato, chi sta al vertice e chi prende le decisioni? i politici. Ciò che è statale idealmente apparterrà a tutti, ma di fatto sta nelle mani della politica. Ogni soldo sprecato, usato in modo clientelare, o comunque butatto via è un soldo rubato a chi se l’è sudato. E a nessuno piace essere derubato: io non voglio affidare neanche un euro in più perchè sia speso per i forestali senza foreste, per le comunità montane a livello del mare, per la moltiplicazione dei posti per i politici trombati, per gli aiuti alle cordate d’imprenditori amici, per il finanziamento pubblico dei partiti che un referendum ha abolito, etc.. Se c’è un patto tra cittadini e Stato, io non sono più convinto di volerlo sottoscrivere con questo Stato, con questi politici, con questo governo e a queste condizioni. Tutti i soldi che paghiamo di tasse sono soldi che non possiamo spendere per mille altre cose: oggi tutto costa soldi e meno soldi vuol dire meno libertà. Le tasse dovrebbero essere un equo scambio, oggi sono un furto. Diamo molto più di quel che riceviamo in cambio, perchè ci fanno una cresta spaventosa: ma se il mio amministratore di condominio ruba io lo licenzio e lo cambio, se la classe politica e dirigente che amministra lo Stato ruba cosa devo fare? onestamente anzichè il tempo dei sacrifici, mi sembra sempre più maturo il tempo della disobbedienza civile citata da johndoe

  21. propositionjoe

    Il post mi ricorda l’amministrazione bush che mentre aumentava il debito pubblico facendo guerre inutili utilizzava qst’aumento come giustificazione per abbassare la spesa sociale. Qui si fa un giro di 360 gradi x cui si afferma, in pratica, che non è giusto pagare tasse eccessive perchè al governo c’è una maggioranza inetta che, guarda caso, è la stessa che ha affermato ripetutamente che evadere le tasse è moralmente giustificato. Scusate ma solo a me sembra un corto circuito del senso?

  22. Massimo

    No, proposition, non perché c’è questa maggioranza ma questa classe politica. I forestali senza foreste non li ha inventati Berlusca, la politica del tassa e spendi è stata una bandiera della sinistra sindacalese per decenni. Ci vuole un rinnovamento orizzontale che mandi via l’80% dei politici oggi al potere, sperando che gli eventuali sostututi siano meglio. Niente lo assicura, ma sicuro è che ogni soldo dato oggi in più in tasse verrà buttato nel cesso.

  23. propositionjoe

    Massimo il problema è che, volenti o nolenti, qsta è la classe politica che meglio rappresenta il paese. Non possiamo pretendere di avere i politici svedesi in italia semplicemente xchè l’elettorato non se li filerebbe impegnato a dare il voto al politico locale che forse un posto al figlio lo trova. Il rinnovamento ci dovrebbe essere ma a livello generale, ma in qsto momento non ne vedo i presupposti.

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  25. odus

    Che qualcuno non paghi volentieri o si rifiuti di pagare allo Stato e non al Governo quanto il Parlamento eletto dispone, è un problema
    di quel qualcuno.
    Io non sono esperto della Costituzione Italiana di cui sento tanto parlare e che sento tanto lodata.
    Ma nella Costituzione Italiana ho trovato questi due articoli, e magari cene daranno degli altri.

    Art. 60.
    La Camera dei deputati e il Senato della Repubblica sono eletti per cinque anni. [11]
    La durata di ciascuna Camera non può essere prorogata se non per legge e soltanto in caso di guerra.

    Art. 94.
    Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
    Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.
    Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.
    Il voto contrario di una o d’entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni.
    La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.

    Se nella Costituzione Italiana ci sono questi due articoli, se qualcuno intende rispettare la Costituzione Italiana, come fa a scrivere:
    in questo caso la parte di un governo che ha in mano un paese in crisi e ha perso ogni fiducia (di chi? non certo delle Camere n.d.c.) è ritirarsi e fare scegliere agli italiani a chi consegnare i propri sacrifici e la propria disponibilità a collaborare in una situazione nuova. Con questo governo, sono buttati via e nessuno si fida.
    visto che il governo gode della fiducia delle Camere secondo l’art. 60 della Costituzione Italiana??

  26. odus

    Errata corrige

    visto che il governo gode della fiducia delle Camere secondo l’art. 60 della Costituzione Italiana?
    art. 94 e non art 60.

  27. odus

    spago 17 agosto, 2011 alle 18:34. tra l’altro scrive:
    Ogni soldo sprecato, usato in modo clientelare, o comunque butatto via è un soldo rubato a chi se l’è sudato.
    Non ho dubbi che chi paga ha la netta impressione che i suoi soldi sudati gli siano stati rubati per essere sprecati o dati alla clientela dei politici.
    Io ho fatto un esperimento. Mentre parlavo con un conoscente di sprechi della politica, ho tirato fuori il portamonete dalla tasca e, distrattamente ho fatto cadere a terra un euro.
    Il conoscente, subito e gentilmente, si è piegato per raccogliere l’euro che avevo fatto cadere. “Ecco, dissi, non si spreca niente. L’euro che mi è caduto è stato subito raccolto”.
    Quelli che vengono chiamati soldi sprecati o buttati dalla finestra sono soldi che vanno a finire nelle tante tasche di chi quei soldi, definiti sprecati o buttati dalla finestra, li saprà usare benissimo. Altrettanto vale per il sudore (i soldi sudati). Si può credere che le “clientele” dei politici (l’uso clientelare) non fatichino e non sudino le sette camicie per ottenere il risultato che si attendono?
    E senza quegli “sprechi” e quell’accontentare “clienti”, quanti disoccupati ed affamati in più ci sarebbero?
    Non dico questo per giustificare i politici che condanno.
    Ma sarebbe ora di smettere coi discorsi stantii e privi di realismo. Basterebbe pensare a quello che fa il cugino della sorella della suocera di tuo fratello….
    Stesso discorso vale per la parola “speculatori” riferito a chi gioca in borsa.
    Conoscete qualcuno che va al casinò per perdere il suo denaro alla roulette? E dovrebbe farlo chi per vivere decide di giocare in borsa? E’ chiaro che gioca per vincere e portare a casa il guadagno di un lavoro in cui, volere o volare, rischia il proprio denaro. E buon per lui se ci riesce anche se alla sua vincita deve necessariamente corrispondere una perdita uguale di un altro giocatore.
    O sbaglio?
    (So già che qualcuno, altamente morale, risponderà: sbagli. Ma sta di fatto che il mondo va avanti così fin dai tempi del Testamento, sia quello Vecchio che quello Nuovo che riportano sia l’uno che l’altro tante di queste storie)

  28. odus

    18 agosto, 2011 alle 21:05
    spago 17 agosto, 2011 alle 18:34. tra l’altro scrive:
    Ogni soldo sprecato, usato in modo clientelare, o comunque butatto via è un soldo rubato a chi se l’è sudato.
    Non ho dubbi che chi paga ha la netta impressione che i suoi soldi sudati gli siano stati rubati per essere sprecati o dati alla clientela dei politici.
    Io ho fatto un esperimento. Mentre parlavo con un conoscente di sprechi della politica, ho tirato fuori il portamonete dalla tasca e, distrattamente ho fatto cadere a terra un euro.
    Il conoscente, subito e gentilmente, si è piegato per raccogliere l’euro che avevo fatto cadere. “Ecco, dissi, non si spreca niente. L’euro che mi è caduto è stato subito raccolto”.
    Quelli che vengono chiamati soldi sprecati o buttati dalla finestra sono soldi che vanno a finire nelle tante tasche di chi quei soldi, definiti sprecati o buttati dalla finestra, li saprà usare benissimo. Altrettanto vale per il sudore (i soldi sudati). Si può credere che le “clientele” dei politici (l’uso clientelare) non fatichino e non sudino le sette camicie per ottenere il risultato che si attendono?
    E senza quegli “sprechi” e quell’accontentare “clienti”, quanti disoccupati ed affamati in più ci sarebbero?
    Non dico questo per giustificare i politici che condanno.
    Ma sarebbe ora di smettere coi discorsi stantii e privi di realismo. Basterebbe pensare a quello che fa il cugino della sorella della suocera di tuo fratello….
    Stesso discorso vale per la parola “speculatori” riferito a chi gioca in borsa.
    Conoscete qualcuno che va al casinò per perdere il suo denaro alla roulette? E dovrebbe farlo chi per vivere decide di giocare in borsa? E’ chiaro che gioca per vincere e portare a casa il guadagno di un lavoro in cui, volere o volare, rischia il proprio denaro. E buon per lui se ci riesce anche se alla sua vincita deve necessariamente corrispondere una perdita uguale di un altro giocatore.
    O sbaglio?
    (So già che qualcuno, altamente morale, risponderà: sbagli. Ma sta di fatto che il mondo va avanti così fin dai tempi del Testamento, sia quello Vecchio che quello Nuovo che riportano sia l’uno che l’altro tante di queste storie)

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