Alcuni quotidiani – riprendendo la notizia da Repubblica che l’aveva raccontata per prima – hanno raccontato all’inizio della settimana che il sindaco di Roma Gianni Alemanno aveva accettato le insistenze di Silvio Berlusconi e del PdL perché non si ricandidi alle prossime elezioni romane, ponendo come condizione in questa trattativa che il candidato al posto suo non fosse scelto tra i suoi ex compagni di partito di Alleanza Nazionale. La decisione di Alemanno avrebbe posto fine a una lunga discussione sulle sue possibilità di ottenere sufficienti consensi alle elezioni prossime, e sui progetti di accantonarlo. Ma nel giro della setssa giornata Alemanno ha negato che tale decisione fosse avvenuta e insistito sul suo sito internet di avere intenzione di ricandidarsi. Anche Berlusconi ha “riconferato la fiudicia” ad Alemanno.
È stata ripresa molto sui siti internet e i giornali, martedì, la storia dell’attore Bruce Willis che aveva fatto causa alla società americana Apple per le condizioni di utilizzo delle canzoni acquistate sul suo servizio online iTunes: Bruce Willis avrebbe protestato perché tali condizioni non lo renderebbero effettivamente proprietario delle canzoni, ma solo dei diritti a utilizzarle personalmente, impedendogli per esempio di lasciarle in eredità alle proprie figlie. La storia è arrivata il giorno dopo sui quotidiani italiani e anche su qualche prima pagina. La fonte iniziale della notizia era però un tabloid inglese di quelli che non hanno una grande affidabilità: e infatti la moglie di Willis ha risposto a una domanda in proposito su Twitter dicendo che non è vera.
Interessano a questa rubrica, naturalmente, le parole dello scrittore e giornalista Michele Serra ieri nella sua rubrica su Repubblica, per affinità con i temi trattati: «Non è la gente che fabbrica le notizie, sono i media. Anche il più scalcinato dei bancarellai ha facoltà di decidere quali merci esporre. I media sono gli unici commercianti che danno sempre al cliente la colpa della loro merce avariata.»