Notizie che non lo erano

Un sondaggio online organizzato da un sito web su chi sia favorevole all’indipendenza del Veneto ha raccolto dapprima molte attenzioni dai media esteri incuriositi da tutto ciò che riguardi Venezia, e da lì ha attratto l’attenzione anche di quelli italiani, che hanno però in gran parte ripreso senza nessuna diffidenza e verifica l’annuncio del sito che vi avessero partecipato “due milioni di persone”, cifra decisamente improbabile. Il programma tv Gazebo, l’Espresso e altri, hanno peraltro dimostrato che le procedure di gestione del voto erano assai poco accurate e affidabili: ma ancora ieri l’articolo di Repubblica, per esempio, era intitolato «”Il Veneto via dall’Italia”, online due milioni di sì», e nessun elemento di verifica o dubbio sulla cifra data dai promotori era contenuto nel testo.
Il deputato epulso dal M5S Luis Orellana ha deciso e comunicato che non si dimetterà deputato come lui stesso aveva annunciato ai mezzi di informazione qualche settimana fa.
La notizia di una prossima entrata in politica di questo o quel figlio di Silvio Berlusconi (a rotazione, Marina, Piersilvio, Barbara, finora) è diffusa dai giornali ormai da anni, e torna vivace in cicli, salvo poi spegnersi ogni volta nel nulla. È successo di nuovo nei giorni scorsi, e di nuovo Berlusconi ha risposto venerdì pubblicamente che «Sono tutte cose inventate dai giornali». Un giorno magari succederà, e qualcuno dirà che l’aveva detto.
Una lettera dei responsabili del sito Tripadvisor (dedicato a recensioni degli utenti di ristoranti, alberghi e negozi) pubblicata su Repubblica e altri giornali giovedì smentiva che un accordo con un’associazione di commercianti toscani preveda la circolazione di “ispettori di Tripadvisor” per controllare la correttezza delle recensioni degli utenti, come avevano scritto diversi giornali.

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro