David Gray ha trent’anni, ed è un po’ inglese un po’ gallese. Ma il suo quarto cd di ballate tristi, uscito quasi due anni fa, fu abbastanza ignorato come i precedenti ovunque, fuorché in Irlanda. Dove White Ladder si piazzò stabilmente al numero uno e vinse cinque dischi di platino: il suo concerto a Dublino fece 22 esauriti. Così un paio di mesi fa gli inglesi pensarono di ristamparlo e là adesso è quarto e sta cominciando a farsi largo anche negli Stati Uniti, mentre vengono ripubblicati tutti i suoi vecchi cd e anche le cose che ha canticchiato sotto la doccia. Le critiche lo paragonano a Bob Dylan, Van Morrison e Leonard Cohen. Le critiche esagerano sempre un po’ si sa: ma con i finestrini aperti e il gomito fuori, in una giornata di sole non c’è quasi niente di meglio.
David Gray – White Ladder
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