Mogwai – Happy songs for happy people

Oppure, i Mogwai. Uno che si chiama John Parish, e che di queste cose se ne intende perché fa e produce musica da un bel po’, spiegò una volta che quello che sulle riviste viene chiamato post-rock è nato quando si è capito che il rock può anche fare poco uso delle voci e molto delle canzoni strumentali. Che poi è l’idea su cui hanno fatto il botto i Radiohead, a un certo punto. Insomma, per fare un esempio: io ascoltai un vecchio disco dei Mogwai di musica bellissima e dolce pur essendo tosta e rocchettara. Questo nuovo è bello uguale.
***

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro