Donna

Moltheni – Splendore terrore

Intervistato sul suo nuovo disco, alla domanda “Perché Splendore terrore?”, Moltheni rispondeva “Boh, suona bene”. Già questo dovrebbe bastare a renderlo ammirevole al confronto di un novantanove per cento di gente che tende a prendersi piuttosto sul serio, nella musica... Continua

James Blunt – Back to Bedlam

Non mi mandate a quel paese, ma questo potrebbe essere quello che furono rispettivamente David Gray e Damien Rice negli anni scorsi. Certo, quei dischi erano praticamente perfetti e a questo qualcosa ancora gli manca, ma non sarebbe da meravigliarsi... Continua

Rufus Wainwright – Want two

Questo disco è il seguito, con copertina identica, di quello dell’anno scorso, che guardacaso si chiamava Want One. Volevamo riprodurre la recensione di quello ma l’abbiamo fatto il mese scorso con Maximilian Hecker e potreste essere indotti a sospettare una... Continua

George Winston – Montana: A love story

Vent’anni fa George Winston era la musica new age, prima che questa si sputtanasse in canti di delfini e scempiaggini simili. Pianista americano folk, di melodie dolcissime e svenevoli che evocavano nevicate, sere davanti al camino, foglie portate dal vento,... Continua

Maximilian Hecker – Ladybird

Se tu sei tedesco, ventiquattrenne, e fai un cd di pianoforte, elettronica e falsetti, con canzoni che si intitolano “Kate Moss” e “My love for you is insane”, tutto molto anni Ottanta nei suoni e nelle parole, struggente e sdolcinato... Continua

Dustin O’Halloran – Piano solos

Diciamo che quaggiù presentarsi con un pianoforte equivale più o meno a presentarsi con una busta gonfia nella Milano degli anni Ottanta. Una corsia preferenziale, diciamo. O’Halloran è californiano, e di solito fa la metà di una band rock che... Continua

Twilight Singers – She loves you

Dentro questo disco ci sono: un messaggio in segreteria di “Valeria”; Greg Dulli, rocker di culto della scena underground americana da anni e anni, da Cincinnati, Ohio (alcune ciambelle, in Ohio, riescono col buco); undici cover molto reinterpretate; nessuna cover... Continua

William Shatner – Has been

Dentro questo disco c’è il capitano Kirk – “quel” capitano Kirk – che ha 73 anni e già in passato gli era venuto il ghirirbizzo di canticchiare, ma questa volta si è fatto produrre e aiutare da Ben Folds, bravissimo... Continua

Feist – Let it die

Dentro questo disco quel che c’è c’è, ma c’è da un pezzo. Nel senso che questo disco era stato inciso a Parigi l’anno scorso, ma il cd ha avuto successivi rilanci e ripubblicazioni man mano che il suo successo aumentava.... Continua

Blue Nile – High

“Le canzoni di High, il quarto album dei Blue Nile, non lasciano intuire in niente che ci siano voluti otto anni per inciderle. Così squisite da essere quasi trasparenti, suonano come il frutto di qualche rapida pennellata. Ma tra il... Continua

Hayden – Elk-Lake Serenade

“Anche se attinge al passato – soprattutto ai cantautori degli anni Sessanta e Settanta – Hayden suona del tutto naturale. Ha ascoltato quella musica per anni e sa apprezzare l’arte di una canzone ben scritta. Canta con una voce lamentosa,... Continua

Piers Faccini – Leave no trace

“Suona la chitarra da quando aveva 13 anni (ne ha 34) e dipinge. Prima del suo manifesto Leave no trace, Piers Faccini (padre italiano, madre e passaporto britannici) si era fatto le ossa folk-hop sulla scena londinese con la poetessa... Continua

Raphael Saadiq – As Ray Ray

“Meglio noto come leader dei Tony! Toni! Tone!, Raphael Saadiq è emerso in questi anni come solista di rilievo e come produttore di artisti soul da hit-parade. Il suo secondo disco da solo lo trova in uno spirito allegro e... Continua

Paul Weller – Studio 150

Paul Weller è uno che è andato dietro alla sua età: rockettaro quasipunk da ragazzo, con i Jam, poi convertito al pop raffinato e modaiolo degli anni Ottanta con gli Style Council, e infine messosi in proprio verso una carriera... Continua