Com’è bello quando esce un disco nuovo di qualcuno che sapete voi. Non i piezz’e novanta, quelli che vanno sulle copertine e che pare che il mondo debba essere rivoltato come un guanto perché loro hanno fatto un disco. Il nuovo di Eminem, il nuovo degli U2, il nuovo dei Radiohead, il nuovo di Madonna. Pare che debba cambiare tutto, dopo. No, io parlo di quei dischi che dopo cambieranno solo certi vostri pomeriggi. Quelli che avete l’impressione di conoscerli solo voi e quattro alti disgraziati, e vi ci affezionate. Vi faccio un esempio: gli Ocean Colour Scene sono al loro settimo disco. Ma pensa. Io li scoprii al loro secondo, che era bellissimo: una specie di Oasis, più bravi e più vari, capaci di grande pop inglese a cui sfuggiva spesso la mano sul rock vero. Dopo hanno continuato a fare dischi, appunto, molto simili. Compreso questo. Non è un capolavoro, ma oggi è un piacevole pomeriggio.
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Ocean Colour Scene – North atlantic drift
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