Appena ho visto i primi trailers ho voluto andare al cinema a vedere “The day after tomorrow”. Non che il genere o la trama mi appassionassero, né mi convinceva granché lo strillo pubblicitario: “La stampa unanime: il miglior film di Roland Emmerich” (cioè, meglio di Godzilla e Independence Day?). Ma ho realizzato di avere una perversa attrazione per le ricostruzioni di futuri possibili delle nostre città. Non intendo il futuro con quello che succede, cioè la fantascienza. Sono affascinato solo dal panorama, dalle ipotesi di come i paesaggi noti e familiari possano trasformarsi. Mi è indelebile il ricordo della prima volta che vidi Il pianeta delle scmmie – quello vero, con Charlton Heston – e di quella formidabile e sconvolgente apparizione finale del rudere della statua della libertà. E poi ci fu “Fuga da New York”, naturalmente. Ma tra i ricordi infantili del genere, quello più inquietante e remoto riguarda una serie televisiva inglese, che andò in onda in Italia nel 1976: si chiamava “I sopravvissuti”, era tratta dai libri di Terry Nation, e parlava delle terribili e apocalittiche avventure dei pochi superstiti di un’epidemia mondiale. In Gran Bretagna è uscito il DVD. E io mi associo alla petizione che ho trovato in rete perché sia pubblicata o ritrasmessa la versione italiana: http://gopetition.com/online/3886.html.
Ehi Survivor
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