Sta’ a guarda’ er capello

Non la faccio lunga, ma devo dire un traio di cose su quanto scritto da Giovani Tromboni a proposito delle discussioni su Moore:

uno – se io critico Moore è solo in reazione alla sua elezione a leader e ispiratore di una parte della sinistra mondiale. Il risultato di ciò che ne dico io è di portata infinitesima rispetto alla dimensione della campagna in suo favore, assurdi premi cinematografici compresi. Naturalmente non me ne preoccuperei se fosse solo uno di molti documentaristi più o meno faziosi o paraculi, considerati nella loro misura.

due – trovo legittima la posizione di Giovani Tromboni, riassumibile in “gli altri sono peggio”. Corrisponde alla scelta di modelli di comportamento e di valori che mirano a cercare di essere solo un po’ meglio degli altri. In un mondo come il nostro, questo implica tra l’altro uno sforzo piuttosto moderato. Io penso che invece le cose giuste siano sempre le cose giuste, e penso che si debba tendere a quelle sempre: io non voglio essere meglio di Jack lo Squartatore o di Bush, per essere soddisfatto. Io voglio essere meglio che posso.

tre – la battuta finale di Giovani Tromboni – “si sta a guardare la pagliuzza nel proprio occhio e non la trave in quella dell’avversario” – fa il suo bell’effetto, ma non vuol dire niente: intanto perché quasi tutti – e io almeno – quelli che discutono delle numerose pagliuzze nell’occhio delle sinistre mondiali, hanno la coscienza pulita sul vedere le travi in quello delle destre (non so se si possa dire il viceversa dei sostenitori di Moore), e poi perché è solo chiudendo un occhio sulle pagliuzze che queste diventano travi. Se qualcuno della loro parte avesse piantato più grane ai neocons sulle loro pagliuzze, ora sarebbe meglio per tutti.

Invece probabilmente ci fu qualcuno che disse “guardate che dall’altra parte sono peggio”

Giovani Tromboni

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